Clemente Mastella: c’è un giudice a Salerno?

Aldo Bianchini

I pubblici ministeri ribelli della Procura di Salerno (25 su 26) probabilmente non si sono ancora resi conto di che cosa sono stati capaci di innescare con la loro rivolta contro il potere decisionale e disciplinare del CSM. Soprattutto dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi che, dalla Sardegna, adombra il più grande scandalo della storia dell’italia repubblicana se verrà aperto il forziere Genchi contenente le intercettazioni su 350mila persone. Forziere gestito, in forma quasi privatistica, dallo stesso tenutario Gioacchino Genchi (ex giovane ufficiale dei Carabinieri) e dal brillante magistrato Luigi De Magistris che non finisce più di stupire. Tra gli spiati risulterebbe esserci anche l’ex capo degli spioni di stato, quel Nicolò Pollari per decenni al vertice del Sismi e intercettato da Genchi sulla base di un decreto di De Magistris del 30 gennaio 2007, cioè quando da oltre un mese aveva lasciato il servizio militare. Uno scenario devastante e tale da mettere i brividi a tutti. Tranne a Clemente Mastella che, proprio da Salerno, la sera del 23 gennaio scorso memore di quanto andava gridando per strada il contadino tedesco contro l’imperatore prussiano ha gridato dinnanzi a tante telecamere e giornalisti: “Ma c’è un giudice a Salerno che voglia ascoltare quanto ho da dire e, soprattutto, disposto a sentire anche un superteste in grado di spiegare tutto su De Magistris ? “. Considerato che Mastella non è un cittadino qualsiasi e tenuto conto che fino a pochi mesi fa è stato Ministro della Giustizia mi sento autorizzato a riproporre la domanda: “Ma c’è un giudice anche a Salerno?”. Poi se alla domanda di Mastella aggiungiamo la clamorosa dichiarazione di Berlusconi che, fino a prova contraria, è il Presidente del Consiglio dei Ministri in carica, ritengo che se c’è un giudice a Salerno e bene che venga fuori subito e convochi ufficialmente sia Mastella che il supertestimone in modo da far chiarezza sull’inquietante scenario che nei prossimi mesi terrà banco in tutto il paese. E questa, secondo me, è l’occasione buona per tutti i magistrati salernitani (pm compresi) per rivalutarsi agli occhi dell’intero Paese perchè entrare nei misteri dell’archivio Genchi potrebbe voler dire fare finalmente chiarezza a 360°. Nello scandalo annunciato, ripetiamo, potrebbe esserci anche Nicolò Pollari, si proprio quel Pollari che attraverso il suo Sismi instradò probabilmente anche la presunta tangentopoli salernitana in considerazione dei suoi legami amicali e pseudo-istituzionali con elementi di spicco del mondo giudiziario dell’epoca. Insomma, come dire, che tutto passò e potrebbe ancora passare per Salerno. Chi arriverà per primo su quel voluminoso archivio Genchi?  I politici o i magistrati? Difficile la risposta, anche perchè da essa dipenderanno molte scelte per il futuro. Questa è una battaglia senza esclusione di colpi e se i magistrati vorranno conservare il primato del loro potere (che molto astutamente chiamano autonomia e indipendenza) non potranno permettersi il lusso di arrivare per secondi. Ma forse è già tardi, perche il Copasir (comitato parlamentare per la sicurezza) presieduto da Francesco Rutelli potrebbe già ascoltare Genchi e De Magistris venerdì 30 gennaio e mettere le mani in maniera bipartisan e ovattante sul più grande scandalo della storia repubblicana.