Mercato SanSeverino: I Verdi contro la radioattività

 

No ai rischi atomici. I Verdi sanseverinesi scrivono all’amministrazione civica per scongiurare il rischio che il territorio comunale si trasformi in una discarica di rifiuti radioattivi, o peggio, in sito per la costruzione di una centrale nucleare. La richiesta degli ambientalisti, nella lettera inviata al Sindaco e ai consiglieri comunali il 12 gennaio scorso, è che il Consiglio Comunale proclami Mercato San Severino comune denuclearizzato. La preoccupazione dei Verdi scaturisce dalle scelte operate dal governo. Il 30 ottobre la Camera ha approvato l’art.15 del Disegno di Legge sullo Sviluppo (n. 1441) dando il via libera al Governo di emanare entro giugno 2009 uno o più Decreti Legislativi, per la localizzazione in Italia di impianti di produzione di energia nucleare e siti per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Si dovranno localizzare e costruire almeno 8 megacentrali nucleari e individuare i siti di stoccaggio delle scorie radioattive. E tutti i Comuni italiani (nessuno escluso) sono possibili siti per gli insediamenti. Nella lettera, inviata al Sindaco e ai Consiglieri,  i Verdi evidenziano come -nonostante la maggioranza degli italiani, e in particolar modo i giovani, suggerisca di non commettere gli errori della scelta nucleare, la pressione delle lobby industriali per l’uso del nuclerare si è fortemente accentuata. Dopo 22 anni dall’incidente di Cernobyl (che per l’Organizzazione Mondiale della Sanità produsse un livello di radioattività 200 volte superiore a quello prodotto dalle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki, causando finora circa 60.000 morti), la realizzazione di nuove centrali atomiche pone ancora gravissimi problemi di sicurezza e rappresenta una scelta di approvvigionamento energetico estremamente costosa, che non ridurrà i costi della bolletta energetica nazionale e non diminuirà la dipendenza dell’Italia dall’approvvigionamento energetico estero. Il partito del Sole che ride ha anche allegato, quale contributo al dibattito, una bozza preliminare di Delibera. “Siamo preoccupati per una deriva qualunquista e irrazionale sull’uso dell’energia. –dichiara Raffaele Grimaldi, portavoce del gruppo ambientalista- Mentre gli Usa, con il neo Presidente Obama guardano al futuro rappresentato dalle rinnovabili, un manipolo di affaristi in Italia rielabora vecchie teorie atomiche.  L’8 e 9 novembre 1987 la popolazione italiana con l’80% di voti bocciò il nucleare come opzione energetica nel nostro Paese. In più, nessun sostenitore del nucleare può affermare che le Centrali Nucleari sono sicure al 100% visto che dal disastro di Cernobyl del 1986 si sono susseguiti numerosi incidenti provenienti da Centrali Nucleari in funzione. Inoltre, le “scorie nucleari” hanno un periodo di decadimento che raggiunge i 100.000 anni e continuano a emettere radiazioni pericolosissime per la salute e richiedono costose precauzioni nel trattamento di smaltimento, come il deposito geologico e lo stoccaggio in speciali bunker sotterranei schermati. I pericoli umani e ambientali legati agli insediamenti nucleari, conclude il portavoce Grimaldi- sono maggiormente allarmanti in un territorio come quello italiano caratterizzato da rischi sismici e idrogeologici. E non parliamo dei rischi collegati al terrorismo. Infine, per costruire una centrale nucleare occorrono decine miliardi di euro e almeno 15 anni di tempo. Troppi pericoli, miseri vantaggi, esosi costi!”