Donne all’acqua e sapone o vittime del bisturi plastico?

Giuliana Rocci

Donne sempre più in forma, con diete da silhouette scattanti. Rifatte grazie alle magie della chirurgia estetica. Infatti il bisturi per rimodellare, togliere, volumizzare, incide generosamante specialmente nel nostro Paese. Pare che sia una vera e propria manìa quella di non accettarsi più. E di non rilassare i segni del tempo. Dal divismo più serrato, alle pantofolaie casalinghe, dalle manager tutto campo alle sorridenti veline della domenica. Tutte a gara per apparire belle, sensuali, giovani.  Soprattutto in forma. Eppure la liposuzione, considerata taumaturgica contro le odiose adiposità della cute, contro i cuscinetti di troppo e la cellulite ridondante, oggi sembra demodè tra le americane. Ancora una volta, l’inversione di tendenza parte dai palchi. Dalle tribune delle dive, sempre pronte a lanciare mode e costumi. A proporre modelli ed esempi. Corsi e ricorsi storici, direbbe il Vico: ad ogni età ne corrisponde una contrapposta. Ad ogni cosa,  il suo tempo. Come ad ogni tendenza! Così, mentre ancora la testimonial di un’isola, sempre più famosa, sfoggia decollettè evidenzianti i benefici effetti della chirurugia plastica e la Tatangelo, segue a ruota il prurito d’ostentare, malgrado i suoi giovani anni, un seno proprompente, nella patria di Obama si dice no agli artifizi. Ci si mostra senza trucco, quasi all’acqua e sapone, nature, anche se pop star come Madonna. Le rughe, un tempo esorcizzate dal botulino, quasi sfidate dalla concorrenza cosmetica di fard e ciprie. Un modo per accettarsi per quel che si è, a qualunue età, senza maschere ringiovanenti. Anche a Salerno, da un’indagine campione, emerge che il 40% delle ragazze, al di sotto dei vent’anni, vorrebbe che il proprio corpo finisse sotto il bisturi plastico, mentre per le donne dai trent’anni in su, il 30% si sbottona con molta ponderatezza per i costi. Per le cinquantenni poi, volentieri poter almeno affidarsi alla liposuzione nel 50% dei casi. Per una minoranza, le reticenze in merito ai rischi annessi. Corale comunque il convincimento che l’estetica migliori la qualità della vita o, meglio, l’accettazione di se stessi.