Salerno Rugby, stagione difficile

Secondo impegno stagionale per il Salerno Rugby. La gloriosa società salernitana, vive quest’anno, dopo 13 anni di attività a livelli sempre piu’ alti, la sua stagione piu’ difficile. Un tentativo di ‘golpe’ mal riuscito da parte di vecchi giocatori della squadra, in disaccordo con la dirigenza, ha portato ad una dolorosa scissione, con tutta la prima squadra transitata in una nuova formazione. Dopo aver subito diversi ‘sacchi’ in questi anni, i dirigenti del Salerno Rugby, vista la gravità della situazione, hanno deciso di avvalersi del regolamento della Federazione, che permette di non concedere i cartellini fino ad uno svincolo automatico dopo 18 mesi, agli under 26. Questo viene stabilito per tutelare le società che si cimentano in un mondo difficile come quello degli sport minori. Alcuni degli scissionisti devono tutto al Salerno Rugby, e la federazione riconosce addirittura un valore economico ad ogni anno di ‘avviamento’ per ogni anno che un giovane ha militato nella società   di appartenenza. Molti i giocatori che, grazie al lavoro di veri appassionati, militano oggi in società di serie A, ed a nessuno di questi è mai stato negato alcun cartellino o richiesto il cosiddetto ‘avviamento’. Altra cosa è dover subire danni, morali economici ed organizzativi, per consentire a società ‘neonate’ e senza nessuna struttura, di acquisire, senza alcun sacrificio, il lavoro decennale di altre società. A rimarcare la gravità di quanto avvenuto a Salerno, sono molte le proposte in federazione per garantire ancor di piu’ le società dai continui esodi di giocatori, in quanto sono proprio le organizzazioni societarie ad essere il motore del rugby. Ma veniamo alla partita. Clima da discoteca, poco vicino al mondo del rugby, che ha accompagnato l’intera partita, corredato da striscioni offensivi nei confronti dei dirigenti del Salerno. La partita è stata molto combattuta, con l’ Arechi che ha messo l’incontro sulla preponderanza fisica della mischia, ed il Salerno che ha mostrato una superiorità tecnica e corale che non è riuscita a concretizzare come voleva. Dopo una decina di minuti, Arechi in vantaggio, 5-0. Solo sul finire del primo tempo la seconda meta, ma proprio allora il Salerno ha capito che se riusciva a giocare sfruttando lo spazio, la lentezza e le indecisioni dei trequarti dei dragoni, avrebbe potuto giocare alla pari, nonostante la differenza di età ed esperienza. Meta quindi dell’ala Mingo, 2 mesi di rugby, e 10-5. Nel finale di tempo meta dell’Arechi, sempre sfruttando le ruck e la preponderanza fisica, nonostante i mille placcaggi dei campioncini salernitani, e 17-5. Nel secondo tempo, ancora l’Arechi a segno, ma a metà del secondo tempo il Salerno va in meta 2 volte, con Crispino e Grimaldi, portandosi sul 22-17, risultato impensabile alla vigilia. Nei minuti finali, l’Arechi riesce però a sfruttare due occasioni grazie alla stanchezza dei ragazzi salernitani chiudendo l’incontro sul 32-17. Non si può non fare i complimenti a dei ragazzi che hanno affrontato la corazzata del campionato alla pari, passando da cenerentola del campionato, di diritto, ad una delle pretendenti alle prime piazze di questo torneo. Diversamente da quanto dichiarato dall’allenatore dell’ Arechi dopo l’incontro, quella del Salerno non è una squadra creata solo per non concedere i cartellini ai ‘dissidenti’ ma anche perchè è giusto che una società abbia una squadra senior che faccia da traino per i tanti ragazzi che il Salerno Rugby continua ad allevare da 13 anni, mostrando anche oggi di non essere solo una società, ma una scuola di rugby. Alla fine, un grandissimo unico abbraccio di giocatori emozionatissimi ai tecnici Muotri e Minelli, per una partita da ricordare proprio per il grande attaccamento di tutti i ‘salernitani’ ai colori del Salerno Rugby.

Un pensiero su “Salerno Rugby, stagione difficile

  1. Consiglio al giornalista che ha scritto questo articolo di docomentarsi prima di scrivere dele c……e.I ragazzi che oggi militano in serie “A”sono stati fermi 18 mesi,prima di poter giocare,perche’gli e’ stato negato il cartellino,mentre per altri che addirittira oggi militano in top 12 non hanno avuto lo stesso vita facile.Sicuramente va tutelato il lavoro che e’ stato fatto negli anni per questi giovani,ma se un ragazzo esprime il desiderio di fare “Esperienze” altrove ci sono tanti modi per trovare un accordo,e sicuramente non e’ quello di far rimanere un giovane fermo per 18 mesi,sopratutto se parliamo di uno sport dilettante pieno di valori che e’ il “RUGBY”.

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