Poesia a Primavera!

di Rita Occidente Lupo

“Poesia…poesia, sembra che non ci sia…” Patty Pravo, la ragazza del Piper, anni fa invitava tra note melodiche a riflettere sul valore della lirica che, quando detta emozioni, si tramuta in poesia. La musa ispiratrice di ogni vate, capace di alare anche le semplici rime o di dar vita a lessemi sterili. Poeti si nasce o lo si diventa! Per quella marcia in più, dettata dalla sensibilità, che fa guardare al presente attraverso il caleidoscopio dell’emotività. Ogni tempo, con i suoi poeti. Strimpellanti alla luna o a caccia di nostalgie senza luna! La voglia di vergare il foglio bianco, di gettar giù ciò che il cuor detta, imperativo categorico di chi si ritrova a metter fuori la propria tavolozza sentimentale, creando acquerelli drammatici o spensierati. Di tutto, di più! Dagli antichi aedi, ai poeti futuristi, dai lirici ai crepuscolari, versi e frammenti d’un coacervo esperienziale straripante. Da tempo, ormai, nella consapevolezza che la cultura abbia il suo spaccato in ogni epoca, la Giornata Nazionale della Poesia, coincidente con le rondini primaverili. Istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale Unesco nel 1999, dallo scorso anno, un intero giorno a tema, nel rispetto del confronto culturale e delle diversità linguistiche.  L’occasione, per tanti neofiti, d’accostarsi ai versi non solo di corone passate, ma anche di glorie contemporanee, non sempre riconosciute. La sorte dei grandi uomini: quella toccata a Leopardi, costretto a rinnegare i suoi fasti blasonati, per contentarsi d’un misero assegno tributatogli dall’editore Stella, alle pendici vesuviane o di anime in  perenne conflitto, tra l’essere ed il voler aprire. Tra la lucida follia e la capacità di creare versi imperituri. Dal carcere di Sant’Anna del Tasso, alle scaramucce belliche ungarettiane, il tema del dolore una costante. Che stria i secoli, restando comunque padrone incontrastato, insieme ai ricordi, di ogni silloge che si rispetti. E, senza urti inquisitori o urli di Munch, i poeti optano spesso per neologismi e pennellate onomatopeiche, quando il tutto serve a ricreare stati d’animo e tuffi catartici. Poeti ancora oggi, confusi tra le strade del mondo, celati dietro i post di face book e didascaliche vignette. Non privi di lacrime del cuore: l’amore, universalmente riconosciuto. I giochi linguistici, per quegli scalmanati futuristi, che riescono anche a creare una poesia divertente, perché no, burlesca, come i predecessori perché, chi ha mai detto che il poeta dedito solo a sviscerar dolore?

 

2 pensieri su “Poesia a Primavera!

  1. Gentile Direttrice, Dottoressa Rita Occidente Lupo,
    La Sua critica in omaggio ai poeti italiani e del mondo si racchiude in una cornice dorata soffusa di splendore letterario. Mi associo, quindi ai suoi stupendi auguri, che trasferisco, simbolicamente ai tantissimi ottimi poeti nazionali e stranieri che ho conosciuto negli anni , anche con lettere epistolari .
    Credo che il mondo ha grande bisogno di poeti e artisti, persone ricche di dentro che offrono pane per l’anima e riempiono i cuori d’amore. Viva dunque il Poeta e il 21 marzo che li onora, e un sentito grazie alla nostra squisita direttrice.

  2. GRAZIE RITA
    IO PROPORREI LE BELLE POESIE DI PAOLO MORELLI.
    SONO TUTTE DA RISCOPRIRE ALCUNE DI QUESTE SI DOVREBBRO INSEGNARE NELLE SCUOLE:
    GRAZIE
    Marcello

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