Salernitana: la fortuna ha voltato le spalle

Maurizio Grillo                 

La componente fortuna non solo nel calcio ha una valenza importantissima, non a caso si parla della dea bendata quale panacea per superare tutte le difficoltà ed avere successo nella vita di tutti i giorni. La buona sorte, però, sembra aver voltato completamente le spalle alla Salernitana, che tra infortuni ed imprevisti vari, non riesce ad avere tutto l’organico al completo, in modo da mettere in condizioni il trainer granata di poter schierare la migliore formazione ed uscire con largo anticipo dalle sabbie mobili della classifica. Che non fosse stata una stagione fortunata lo si era capito sin dall’inizio della preparazione, allorquando prima Cozza e poi Merino sono finiti ko per infortuni abbastanza seri, tanto che l’ex reggino dopo cinque partite disputate appare ancora in difficoltà fisica, addirittura il peruviano è ancora out per alcuni mesi ancora. Basterebbe solo questo per esplicitare come la componente fortuna sia stata avara con i granata. Nessuna squadra di cadetteria, infatti, può permettersi il lusso di fare a meno di calciatori di tale portata, ma come se non bastasse anche un altro big, che stava ritrovando la sua forma migliore, si è dovuto fermare per un grave infortunio, il riferimento è per Montervino, la cui classe ed esperienza avrebbe potuto aiutare Cari a risolvere i tanti problemi, fin qui evidenziati dalla squadra. Se a tutto ciò aggiungiamo i malanni leggeri ma comunque fastidiosi, vedi quello di Galasso di sabato scorso, che comunque ne mette in forse la presenza a Cesena, e le continue squalifiche per quarta ammonizione, un altro grave problema da risolvere ipso facto, il quadro diventa completo ed abbastanza preoccupante. Il tecnico di Ciampino, però, non ama piangersi addosso, anzi le continue difficoltà lo fanno diventare ancora più determinato, tanto che al “Danilo Manuzzi” vuole continuare la striscia positiva di risultati, magari mettendo in mostra una squadra che finalmente abbia riacquistato la sua vera identità e sia soprattutto consapevole dei propri mezzi. L’infortunio di Montervino e di Galasso,  la squalifica di Russo e le non perfette condizioni di Bastrini, hanno modificato, in parte, quelle che sono le reali intenzioni di Cari circa il modulo da attuare. Non è certamente un segreto che lo schema preferito sarebbe un 4 3 1 2, in pratica con Cozza alle spalle del duo Caputo – Fava, soprattutto quest’ultimo, che nel corso della gara contro l’Ascoli, almeno per i pochi minuti impiegato, ha dimostrato di poter far compiere al reparto un grande salto di qualità e quantità. Non a caso Caputo si è mosso meglio con al fianco l’ex Udinese, ma la cosa più importante è vedere all’opera Cozza, che sembra aver recuperato abbastanza, in un ruolo a lui molto congeniale. Infatti è notorio che l’ex reggino abbia una grande propensione per l’ultimo passaggio, ma soprattutto che abbia un grande feeling con il goal, del resto parla chiaro il suo notevolissimo palmares.