Il cancro si può vincere!

di Rita Occidente Lupo

Prevenire, preferibile al curare. Parola d’ordine, che oggi allunga la vita. Il cancro non più letale. Un modo per far sentire le donne meno sole, se affette dalla patologia del secolo. Di qui la pubblicazione “Senza paura”. Nata per volontà dell’As.me, Associazione Senologica del Mediterraneo, in trincea per la prevenzione e cura tumorale. Un ventaglio d’interviste, in esclusiva, che molte donne hanno rilasciato, tra la ritrosìa ed il coraggio d’aver vinto. Le incognite della recidiva e la soddisfazione d’esser giunte in tempo. Una carellata emotiva. Un caleidoscopico universo psicologico, sfaccettato a seconda dei casi e dell’età. Dal cancro, si può uscire vittoriosi! Questo il messaggio che la pubblicazione, da me redatta, già dal titolo, con copertina gentilmente donata da Oliviero Toscani, intende lanciare. Grazie alle vere autrici,  protagoniste della propria esistenza. Che interverranno  nel corso delle presentazioni, nella nostra regione.Testimonial d’un percorso di sofferenza e di successi. Con la loro esperienza, tutta da narrare. Ringrazio quanti in questi giorni si sono congratulati per la pubblicazione. Ho solo posto la mia penna giornalistica, al servizio della sofferenza. Confesso d’aver vissuto momenti d’incertezza. Non è stato facile, da donna a donna, infilarmi in tante esistenze. Carpire confidenze femminili e tradurle sul foglio bianco, senza alterare la veridicità del messaggio. E senza incedere nella retorica. Non  secondario raccogliere titubanze, nell’andare avanti. Iniettando fiducia in chi solo da poco, alle prese con la chemio. La parola fine, credo, abbia ancora bisogno di tempi. Soltanto quando la ricerca avrà vinto su tutti i fronti, potremo tirare un sospiro di sollievo. La prevenzione ha fatto passi da gigante senza dubbio. Ma tanto ancora da ricercare, per far sì che il tumore possa non contare più le sue vittime. In alcun caso! Un grazie speciale all’As. Me., che continua a vivere la missione ippocratica, con autentico spirito d’abnegazione. Ed a quanti leggeranno questa mia fatica letteraria, che ha l’unica pretesa di innestare la marcia della vita, trionfante sulla morte.