Giovane Italia «Dal Comitato per la Ru486 parole da cafoni e comunisti»

Si accende lo scontro sull’introduzione della pillola Ru486 all’Ospedale san Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona che vede ormai contrapposti il comitato Salute Donna, composta da radicali, CGIL e sinistra radicale, ed i militanti della Giovane Italia, movimento giovanile unico del PdL.«Le parole utilizzate dalle esponenti del comitato – dichiara Antonio Mola, presidente provinciale vicario di Giovane Italia Salerno – sono tipiche dei cafoni e dei comunisti: si preferisce attaccare l’avversario, in questo caso definendoci “ragazzini” che perdono tempo, piuttosto che discutere nel merito della questione. Su questo tema noi non retrocederemo di un passo: la Ru486 è una moderna barbarie che, non solo provoca forti dolori fisici (basta pensare che va assunta insieme agli antidolorifici), ma lascia la donna completamente allo sbando di fronte ad una scelta, delicata e dolorosa, come quella dell’aborto. Chi, offuscato dai fumi degli isterismi ideologi, vuole far passare il messaggio che la pillola Ru migliora la situazione e ridurrebbe gli aborti clandestini mente sapendo di mentire piegando, per fini politici e strumentali, la realtà al proprio pensiero».Dal primo momento di questa battaglia i giovani del PdL hanno trovato tra i loro alleati Rosario Peduto, consigliere circoscrizionale del PdL: « Sono rammaricato dalle parole espresse dal Comitato perché rivolte a ragazzi che hanno avanzato le loro idee e la loro iniziativa in maniera decisa ma rispettosa. Questi toni da antiquato femminismo, però, rendono bene la differenza di posizioni: quella mia e dei ragazzi che affronta un problema etico con occhi oggettivi e poi il Comitato che ne ha fato una battaglia ideologica. Oggi ci invitato a lavorare insieme per i consultori, quando invece sono promotori di metodi abortivi aberranti. Da parte mia continuo invece a difendere il diritto alla vita e la vera libertà di scelta della donna: quella di una maternità consapevole».