Salerno: Sanità, Verrioli, il caso dei casi!!

Aldo Bianchini

Ormai è sulla bocca di tutti il “caso dei casi”, ovvero lo stipendio d’oro che il dr. Michele Verrioli ha incassato dall’Asl Sa-2 per l’anno 2009. L’anatomopatologo ha guadagnato la modica cifra di 651.000 € in un anno, pari a circa 1.700,00€ lordi al giorno. Il caso è stato eclatato il 14 agosto in provincia di Salerno da Cronache del Mezzogiorno che, con grande tempestività, ha ripreso ed ampliato la notizia apparsa il giorno prima sul quotidiano “Terra”. Svariate sono state le prese di posizione, sia del diretto interessato che degli Organi Sanitari, così come dei politici e dei sindacati. Su tutti il sindacato RdB, da Salerno a Napoli, si è catapultato in prima fila in una sorta di “dagli all’untore” nei riguardi del malcapitato (si fa per dire!!) Michele Verrioli, a ruota c’è stata la posizione della Cisl sanità, entrambi gridano allo scandalo. Risponde con pacatezza l’anatomopatologo e spiega di aver lavorato molte ore al giorno senza neanche andare in ferie da anni per sopperire alle carenze organizzative e professionali di ben cinque ospedali. Gli fa subito eco Mario Minervini, navigato direttore sanitario dell’ospedale di Eboli presso cui lavora Verrioli, e precisa che “seppure avesse guadagnato tutti quei soldi, se li è meritati per il lavoro che svolge”. Piglia, pesa, incarta e porta a casa, direbbe qualcuno. Invece no. Le dichiarazioni dei due sanitari e dei sindacati vanno approfondite nel merito anche perché il nuovo arrivato Francesco De Simone, più docente che manager, ha disposto l’apertura di un’inchiesta. Roba da ridere, credetemi. Le inchieste si avviano numerose ma nessuno le chiude. Da bambino seguii con attenzione il caso Montesi-Piccioni (anni ’50), sto ancora aspettando la verità su quella tragedia. Detto questo, una riflessione importante in primis la farei sulla famigerata “contrattazione separata per l’attività libero professionale” (la famosa ALP) verso cui molti medici corrono come in una gara di velocità per partecipare alla spartizione del banchetto. In pratica un medico che svolge il suo normale turno di lavoro quando viene chiamato in altro reparto o in altro ospedale per coprire dei vuoti la sua “normale attività” improvvisamente diventa “libero professionale” e viene pagata a peso d’oro: anche oltre 60-70 euro all’ora. Insomma per capirci, se un medico la mattina guadagna “un euro” per  fare una siringa, se va in un altro reparto o struttura ne guadagna “dieci”. Bella roba!! Mi sono subito domandato che se c’è una contrattazione c’è anche un sindacato che la gestisce. E allora cosa vogliono, adesso, la RdB, la Cisl e quant’altri; prima lasciano  combinare i disastri e poi vogliono correre ai ripari. Mi si obietterà subito che quello dell’inciucio è il sindacato dei medici, ma signori sempre sindacato è, o no. E’ incredibile come in questo paese si rivoltano le frittate e si scaricano sempre le responsabilità sugli altri. Se il sindacato (in genere) in passato non ha avuto gli attributi per impedire simili mostruose contrattazioni sarebbe bene e giusto che oggi tacesse. E poi c’è un’altra riflessione da fare ed alla quale sarebbe opportuna una risposta sia dei sindacati che del commissario Asl. Il dottor Verrioli sostiene di aver lavorato (bene o male, poi si vedrà!!) per almeno cinque ospedali che, pur annoverando in qualche caso anche anatomopatologi, non sono in grado di raccogliere, esaminare e refertare tutti i vetrini dei prelievi fatti a pazienti affetti da patologie ad altissimo rischio mortale. In proposito vorrei sapere come fa Verrioli a farne tanti e tutti in maniera perfetta!! Bene, allora perché non si provvede subito a chiudere tutte queste strutture inefficienti e ad accorpare in un’unica “unità di specialità” tutti i medici efficienti. Eviteremmo gli extra di Verrioli, metteremmo a lavorare chi oggi sonnecchia e prende soldi dallo stato, ed al limite provvederemmo anche a licenziare qualche medico scalcagnato. Anche tra loro, e non me ne vogliano, c’è chi non vale niente. O sono tutti unti dalla sapienza del Signore? Il ragionamento mi sembra così semplice che rabbrividisco al solo pensiero che possa averla avuta io una intuizione del genere; ma così non è. E’ una cosa che in questi giorni mi chiede anche la gente comune, semplici utenti della pubblica sanità. Se non ci sarà un intervento radicale è ovvio che gli ospedali di provincia continueranno a fare quello che credono ed a far prosperare casi come quello di Pompeo (radiologo di Sapri) e di De Angelis (rianimatore di Polla) che per il 2009 hanno guadagnato, cumulativamente, una cifra superiore ai 500.000€. Checchè ne possa dire il dr. Marcello Ametrano che invece di pretendere chiarezza, per la sua posizione di assessore al Comune di Vallo della Lucania e primario presso l’ospedale di Roccadaspide, avrebbe adito le vie del Tar contro la pubblicizzazione dei cosiddetti stipendi d’oro.

 

Un pensiero su “Salerno: Sanità, Verrioli, il caso dei casi!!

  1. una sanità costosa e inefficiente, dove sono solo i medici ad averci un reale guadagno. una sanità che non riesce a curare i malati. e anche con tutte le eccezioni del caso, che pure saranno moltissime, in campania chi si ammala scappa va via da altre parti. a dir la verità molto spesso sono gli stessi medici ad indicare e consigliare il ricovero in altre regioni. girando per i reparti di oncologia, ortopedia, medicina etc. della toscana, dell’emilia o della lombardia si sente la parlata campana. di poveri cristi che girano a chiedere pareri, consigli e cure e si raccomandano. quando vedono che hanno risposte e che sono trattati da cittadini allora si palesa il loro stupore come se venissero da altra epoca o dalla luna. lo scandalo è che nonostante tutto questo la sanità campana è una delle più indebitate del pianeta. eppure nessuno si ribella. eppure nessuno si è mai ribellato. al di là dello scandalo degli stipendi d’oro è che persista questo stato di cose. sarà in rado il nuovo governatore di fare un riassesto tagliando risorse alla miriade di spese per servizi forniti da privati? sarà in grado il nuovo governatore di chiudere almeno la metà degli ospedali? aspettando una svolta assisto al degrado umano e civile e gli esempi riportati dall’articolo non fanno altro che aumentare la mia amarezza. i sindacati in tutto questo scenario ancora non hanno capito che devono tutelare il malato e solo dopo i lavoratori siano essi medici o infermieri, pubblici o privati.

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