Caro Arnaldo, De Luca resta sindaco soltanto per evitare che il commissario prefettizio – che si insedierebbe nel caso lasciasse la carica di sindaco – metta il naso nei bilanci e negli affari del comune. Altrimenti, che differenza farebbe star via pochi mesi per poi ripresentarsi alle elezioni comunali?
Caro/a Smart,
Nella scelta di De Luca di rinunciare a una presenza certamente di forte spessore in Consiglio regionale, per restare sindaco di Salerno, possono esserci più motivi per alcuni dei quali è ipotizzabile che si sappia ben poco.
Tuttavia, guardando la scelta con l’occhio della satira, non può sfuggire il messaggio di concretezza, eppure allegorico, che deriva dal progetto della faraonica realizzazione sul fronte mare che ha già scatenato confronti e conflitti dialettici tra favorevoli e contrari.
Le prevedibili ulteriori contestazioni al “Crescent” di piazza della Libertà troverebbero un muro di cemento armato nell’assiduo presenzialismo del sindaco, sempre più proteso a voler cambiare il volto della città (e le simulazioni del lungomare con e senza il “Crescent” danno un eloquente quadro dell’osteggiata “plastica facciale”, che peraltro attira l’ostracismo di quanti vedono nella “ciambella” per i ricchi una questione -anche- di morale sociale).
Caro Arnaldo, De Luca resta sindaco soltanto per evitare che il commissario prefettizio – che si insedierebbe nel caso lasciasse la carica di sindaco – metta il naso nei bilanci e negli affari del comune. Altrimenti, che differenza farebbe star via pochi mesi per poi ripresentarsi alle elezioni comunali?
Caro/a Smart,
Nella scelta di De Luca di rinunciare a una presenza certamente di forte spessore in Consiglio regionale, per restare sindaco di Salerno, possono esserci più motivi per alcuni dei quali è ipotizzabile che si sappia ben poco.
Tuttavia, guardando la scelta con l’occhio della satira, non può sfuggire il messaggio di concretezza, eppure allegorico, che deriva dal progetto della faraonica realizzazione sul fronte mare che ha già scatenato confronti e conflitti dialettici tra favorevoli e contrari.
Le prevedibili ulteriori contestazioni al “Crescent” di piazza della Libertà troverebbero un muro di cemento armato nell’assiduo presenzialismo del sindaco, sempre più proteso a voler cambiare il volto della città (e le simulazioni del lungomare con e senza il “Crescent” danno un eloquente quadro dell’osteggiata “plastica facciale”, che peraltro attira l’ostracismo di quanti vedono nella “ciambella” per i ricchi una questione -anche- di morale sociale).