La piccola Alice

 Giovanna Rezzoagli

La tragica morte della piccola Alice Giusto, di soli venti mesi, non è rimasta chiusa tra il mare e i monti che chiudono la Liguria. In tutta Italia si è parlato della morte, per molti motivi assurda, della bimba genovese. Aveva ingoiato una minibatteria tonda e piatta, Alice, ma nessuno ha pensato a questa eventualità quando si è sentita male ed è stata portata all’Istituto “Giannina Gaslini”. Vomitava sangue ed aveva in corpo la metà del volume di sangue normale per una bimba della sua età, la piccola Alice, ma nessuno ha pensato che la causa dell’emorragia interna che stava uccidendo la bimba potesse essere un corpo estraneo. Sarebbe bastata una radiografia per evidenziare la presenza della minibatteria, ma nessuno nell’ospedale genovese, eccellenza mondiale nella clinica pediatrica, ha pensato di sottoporre Alice a questa semplice indagine diagnostica. Oggi, è vero, si tende ad evitare il più possibile di sottoporre i bimbi alla diagnostica RX, ma a volte i protocolli medici vanno applicati col buonsenso. Sicuramente la dinamica del caso della piccola Alice è molto rara, capita raramente che un bimbo ingoi un corpo estraneo e manifesti sintomi di lesioni interne dopo giorni dall’evento, tuttavia è purtroppo frequente che la naturale voglia di scoprire il mondo spinga i bimbi piccolo a portare alla bocca piccoli oggetti. Ecco allora che la dolorosa morte della bimba genovese riporta alla ribalta la necessità di monitorare con estrema attenzione la sicurezza dei giochi, dei vestitini, degli oggetti dedicati all’infanzia. Senza dimenticare i rischi che si annidano ovunque: tra gli scaffali dei supermercati, con le caramelle dure ed i pericolosi chewing gum; tra le mura domestiche, con detersivi e detergenti colorati, con farmaci non custoditi, con bottoni colorati e luccicanti oggettini di metallo. Persino la televisione è incauta, come non notare il pericoloso messaggio che trasmette lo spot pubblicitario di una nota marca di gioielli in cui l’attrice si porta alla bocca i preziosi servendosi da un piatto?  Non si tratta di facile allarmismo ma di semplice prudenza e sicurezza. Prudenza e sicurezza che, come appare evidente dal caso della piccola Alice, quando si tratta  del benessere dei bimbi non sono mai abbastanza.