Provincia: Memoli presidente del Consiglio?

Aldo Bianchini

Venerdì 23 aprile, anticipando tutti, questo giornale diede la notizia del siluramento di Salvatore Memoli dalla presidenza di Salerno Solidale. Oggi proviamo a dare in esclusiva un’altra primizia sul “caso Memoli”. Bisogna, però, ricostruire in poche righe quando e come nasce l’asse De Luca- Memoli e come esso è cresciuto nel corso del tempo. L’asse nasce nella tarda primavera del 1993 quando subito dopo le dimissioni di De Luca dalla carica di sindaco giunse a Salerno il commissario prefettizio Antonio Lattarulo per preparare le elezioni del novembre-dicembre 1993, le prime con il nuovo sistema elettorale. Il fronte “DC” costituito da Memoli e Acocella si frantuma quasi subito e Salvatore Memoli da grande portatore di voti cerca prima di appoggiare Gioconda De Sanctis per poi spostare decisamente il suo obiettivo sulla figura dell’astro nascente Vincenzo De Luca. L’operazione riesce in pieno anche per la concentrazione dei voti di destra e De Luca viene eletto sindaco dopo il ballottaggio con Pino Acocella. Per Salvatore Memoli è pronta la carica di presidente dell’ex Azienda del Gas (attuale Salerno Energia) che Memoli ricostruisce, riattrezza e rilancia verso i traguardi di oggi. La vicenda giudiziaria legata ad alcune assunzioni di favore (questa l’accusa infondata) fa si che Memoli si dimetta. Dopo qualche tempo è pronta per lui una nuova carica di presidente, questa volta delle Farmacie Comunali che Memoli “inventa” di sana pianta da grande manager. Anche in questo caso sarà una vicenda giudiziaria ad allontanarlo dall’incarico; un uomo fidatissimo di De Luca viene accusato dallo stesso Memoli di favori a vantaggio di terzi con danno per le farmacie. A questo punto l’asse De Luca-Memoli sembrava davvero spezzato per sempre, ma ancora una volta la professionalità e la managerialità di Memoli ritorna a galla anche contro tutti i suoi detrattori, molti dei quali intorno al sindaco. La forza elettorale ed il consenso di Memoli vince ancora ed arriva la presidenza di Salerno Solidale, una società partecipata ormai al collasso e sull’orlo del fallimento. Memoli la rianima, la ristruttura e la rilancia fino a pareggiare i conti senza tener conto dei circa sei milioni di euro che la Società vanta nei confronti dello stesso Comune. Ed ancora una volta tutti gli uomini del sindaco, o quasi, alzano una cortina fumogena intorno al capo che perde di vista la professionalità dell’avvocato Memoli, ma per il “ciarpame intorno al sindaco” Memoli è troppo forte e da molto fastidio. Arriva l’ennesima, e forse ultima, decapitazione: Memoli fuori, dentro Arcieri. Il filo con de Luca è definitivamente rotto,  mentre la “sirena Cirielli” è lì pronta ad accogliere nelle sue grazie la riconosciuta professionalità di Salvatore Memoli. Un’altra presidenza più importante e senza dubbio più prestigiosa attenderebbe, ora, Salvatore Memoli: “la presidenza del Consiglio Provinciale”. E questa sarebbe davvero una mazzata sia per De Luca che per i suoi uomini, questi ultimi dovrebbero ammettere che il loco capo, da qualche tempo, sta sbagliando una mossa dietro l’altra e che dopo Giovanni Moscatiello ora tocca a Salvatore Memoli, che a dire il vero qualche segnale da Edmondo Cirielli lo aveva già avuto. Non tutti ricorderanno che soltanto qualche mese fa in occasione del rinnovo delle cariche per l’Aeroporto almeno per qualche ora circolò anche il nome di Salvatore Memoli. Adesso, dopo l’ennesimo schiaffo di De Luca, l’incarico politicamente eccellente sarebbe già pronto anche perché il candidato presidente in pectore Fernando Zara, dicono i bene informati di palazzo Sant’Agostino, sarebbe più portato verso la carica di assessore provinciale. Del resto, e non a caso, nelle ultime ore sia Antonio Cammarota che Roberto Celano con le loro dichiarazioni stanno spianando la strada a Memoli verso la presidenza del consiglio provinciale.n In poche parole l’offerta di Cirielli sarebbe precisa: subito la dichiarazione di indipendenza da parte di Memoli e a seguire l’investitura ufficiale alla presidenza del consiglio che apparirebbe realmente “bipartisan”. Tutto ciò sarà vero? E Memoli accetterà? Soltanto i prossimi giorni ci diranno la verità. Su queste indiscrezioni, ovviamente, i diretti interessati si chiudono in un ermetico e doveroso silenzio.  L’assedio di Fort Apache continua.

6 pensieri su “Provincia: Memoli presidente del Consiglio?

  1. Mi spiacerebbe molto se davvero l’ottimo salvatore dovesse approdare ad altri lidi, anche se al contempo gioirei per la nomina a presidente del consiglio,la meriterebbe tutta. Vorrei solo non lo si paragonasse alla perdita dell’altra figura menzionata,tal moscatiello,il cui cambio di casacca è da chiamarlo per nome e cognome senza indugio:tradimento! La sua perdita è una vittoria,è aver estirpato un cancro. Nessuno di noi lo rimpiange,semmai ne gode. Forza salvatore,la tua professionalità ed il tuo stile è altra cosa.

  2. Carissimo direttore, leggo dal tuo articolo, pubblicato anche su “Cronache”, che io sarei intervenuto a favore di Memoli, e “non a caso”.
    Ed invece, la tua ricostruzione, almeno per quanto mi riguarda, è sol per caso.
    Nel mio intervento, che quest’organo di informazione ha voluto pubblicare, io ho posto il problema dell’etica delle nomine, tanto caro al De Luca aspirante Governatore di qualche settimana fa; indipendentemente da Memoli, che non ho osannato, e da Arcieri, che non ho attaccato, ma semplicemente ricordando che le “Miste” gestiscono con regole “private” soldi “pubblici” e pertanto devono rispetto a chi paga; e per questo mi sono dichiarato d’accordo con Memoli quando ha affermato, con un moto di stizza, che l’operato dei vertici delle “Miste” dovrebbe passare per il consenso popolare, ovvero per il giudizio di chi i soldi li mette, il popolo sovrano. Tutto qui. Ti ringrazio sin d’ora dello spazio che avrai voluto, se vorrai, concedermi.
    Con la stima di sempre.
    Antonio Cammarota

  3. Memoli (segato da De Luca come i Platani di Santa Teresa) è un demitiano doc…quindi l’ipotesi avanzata dal direttore va nel segno giusto: la pax cirelliana con Nusco!!!
    Hasta No Crescent e No Vela di Salerno

  4. ALDO SEI UN GRANDE CONOSCITORE DELLA “POLITICANZA” SALERNITANA…
    BRAVO.

  5. La ricostruzione di Bianchini è, come sempre, acuta e convincente. Manca, però, di qualche dettaglio che, forse, aiuterebbe a capire. Per esempio, come non ricordare le numerose esternazioni di sostegno entusiastico e incondizionato di Memoli per De Luca, quasi delle dichiarazioni d’amore, che in campagna elettorale hanno raggiunto un ritmo parossistico? Era davvero innamorato o, temendo di essere scaricato, cercava solo di mostrarsi più deluchiano di De Luca? E se fosse vera la migrazione verso i lidi del PDL, potremmo ancora parlare di amore, o dovremmo convincerci che, invece, era un calesse?

  6. Vorrei sapere se per quanto riguarda l’assunzione di unità lavorative, SALERNO SOLIDALE farà le selezioni al più presto oppure no. Grazie

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