Facebook complice della sifilide

di Rita Occidente Lupo

Ancora un’altra insidia dietro la rete virtuale. Faceebook, autore degli incrementati casi di sifilide in Gran Bretagna. Il numero di accessi gratuiti, ancora per il momento senza costi aggiuntivi, a quello che ormai è diventato il mezzo di comunicazione gettonato da tutti, sembra aver trascinato tanti ad incontri occasionali. Con partner sconosciuti che, solo grazie alla magia dell’immaginario, alla creatività di chi dall’altra parte aspira a qualcosa, suscita curiosità. Di qui l’invito al sesso senza andar tanto per il sottile. Ed il ritorno ad una malattia venerea, un tempo relegata ad incontri equivoci. L’allarme Sanità  in aree inglesi, in cui il sito sociale é molto popolare. Soprattutto tra le giovani donne, l’ aumento quadruplicato. Eppure nel Paese britannico, i casi della sifilide erano scemati a fine anni Ottanta e Novanta. Date le conseguenze del batterio, una buona dose precauzionale non guasterebbe. Pensando che l’apparato circolatorio, come le vie respiratorie ed il sistema nervoso, offrono il fianco alla sifilide. L’invito ad un sesso protetto, si solleva dal portavoce di Facebook, con l’uso di rimedi capaci di evitare il contagio. Ma per tanti, che credono in una sessualità senza protezione, orecchie da mercante! E continue chattate sperando che, ad un colpo di mouse, possa venir fuori l’anima gemella!

 

7 pensieri su “Facebook complice della sifilide

  1. Non curante del suo modo di scrivere e di usare la punteggiatura ( decisamente da rivedere ), le chiedo: è mai possibile che nel 2010 si fanno ancora affermazioni del genere? E’ mai possibile che la necessità di riempire gli spazi del suo “quotidiano” ( anche se questo sembra più un giornale di inserzioni ) la porta a considerare un social network come “complice” di una malattia? Internet è solo un mezzo di comunicazione e, in quanto tale, andrebbe solo usato correttamente. Se aumenta la sifilide in Gran Bretagna non è certo colpa del “dilagante” Facebook ma solo dell’ignoranza della gente.

  2. Il commentatore “Ettore” non sbaglia quando afferma che l’ignoranza della gente è alla base del ritorno di malattie che si potrebbero facilmente prevenire. Peccato che trascura di sottolineare che dietro all’ignoranza c’è spesso la disinformazione che viaggia sovrana proprio in rete. Forse il commentatore, pronto a giudicare il modo di scrivere altrui, non è altrettanto pronto nel documentarsi in merito alle argomentazioni in oggetto. La SIGO (Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia)ha reso noto ieri l’esito di un’inchiesta che ha evidenziato che circa il 70% dei giovani tra i 12 ed i 20 ritengono TV ed Internet gli strumenti da cui apprendere l’educazione sessuale. Mi sembra che il risultato si commenti da solo circa la necessità di produrre informazione seria. Se i giovani si affidano ai vari realities, tornerà non solo la sifilide. In molti trascurano la portata reale di comportamenti basati sul virtuale. Cordialmente.
    Giovanna Rezzoagli

  3. E’ proprio vero, amica dottoressa Giovanna Rezzoagli,
    Face Book dovrebbe essere visitato con estrema ponderatezza. Esso è senz’altro un ottimo motore , chi lo usa potrebbe anche imbattersi tra personalità illustre, ma è anche vero che vi sono pericoli insidiosi da tenere lontani dal mouse. Di tale pericolo, dovrebbe interessarsi anche chi di dovere, per scongiurarne la probabile tentazione degli sprovveduti.Anch’io sono , almeno saltuariamente visitatore di tale portale, ma non mi lascio trasportare più del necessario. Ritengo , però che l’accesso ad esso crea amicizie e passatempo. Affettuosità infinita, alfredo.

  4. Articolo fatto ben, con notizie certe e prese da fonti attendibili.Grazie di avermi informato di questa notizzia

  5. Signora Rezzoagli,
    innanzitutto, come ci sottolinea anche l’acuto commento di Fabio Martino, la notizia è una bufala. Questo giornale ( che leggo per farmi 2 risate e devo dire che serve anche a questo ) ha trovato utile usare la “non-notizia” per scrivere qualcosa di eclatante! Ma ha fatto il solito buco nell’acqua, davvero una brutta figura. Può informarsi meglio qui http://attivissimo.blogspot.com/2010/03/facebook-e-sifilide-eh.html .
    Comunque, trovo retorico dover sottolineare una cosa ovvia e cioè che dietro l’ignoranza c’è la disinformazione.
    Per quanto riguarda quell’inchiesta, devo dire che la trovo decisamente inutile: cosa dovrei apprendere di così interessante che non sapevo prima? Forse che molti giovani trovano utile leggere di educazione sessuale su internet o guardarlo in TV? E quindi? In fondo cosa c’è di male? Se non lo fanno a scuola è bene che si faccia su internet! E mi consenta questa osservazione: io ( e suppongo anche lei ) ho imparato a conoscere me stesso e la mia sessualità senza studiare a scuola e senza leggere libri. E sulle malattie oggi c’è tanta informazione: chi sbaglia è solo ignorante e, peggio ancora, ha tanta voglia di ignorare!
    Lei fa un’osservazione sui realities e anche qui devo dire che buon senso e parsimonia da parte delle produzioni televisive aiuterebbero a non trasformare uno stupido programma di intrattenimento in un punto di riferimento per le giovani generazioni. Purtroppo i realities sono la risposta alla domanda di “spazzatura” da parte dell’ignoranza dilagante. Ma anche qui c’è un rimedio: lo sapeva che esistono tanti canali tematici decisamente più interessanti? Il ditino sul telecomando non lo sanno mettere per cambiare canale?
    In ogni caso smettiamola di puntare il dito contro i mezzi di comunicazione e contro internet: sono strumenti meravigliosi e con un pizzico di intelligenza e di buon senso( mi rendo conto che non albergano nei cervelli di tutti) ci aiuterebbero a progredire e a migliorare la qualità della nostra vita.
    Per quanto riguarda il modo di scrivere altrui, sono sicuro che ( avendo notato il suo corretto modo di scrivere ) la sua onestà intellettuale non potrà che darmi ragione.

  6. Gentile “Ettore”, a lei sarà sembrato retorico il mio sottolineare che dietro l’ignoranza ci sia disinformazione. Non avrei problemi a darle ragione se io avessi parlato di assenza di informazione, non a caso ho utilizzato il termine disinformazione. La rete, proprio perchè creata da noi tutti, ospita il bello ed il brutto, il problema nasce dalla capacità di discernimento di chi legge. Partendo dal presupposto che ogni rigo scritto può influenzare (nel bene o nel male) chi legge, credo sia un dovere di colui/colei che comunica prestare la massima attenzione in ciò che si scrive. Riguardo al suo non apprezzare il giornale (su cui però, incoerentemente, commenta)non credo che la obblighi nessuno a navigarci sopra, per ridere credo si troverebbe meglio a leggere le non-notizie pubblicate su nonciclopedia, anche se l’intuito mi suggerisce che conosca assai bene quel sito.Se l’intuito mi ha ingannato le chiedo scusa in anticipo per averla annoverata tra gli estimatori di quella pseudosatira, naturalmente se l’intuito mi inganna…e non sto dialogando nientemeno con un admin.
    Riguardo ai suoi apprezzamenti riguardo il modo di scrivere altrui, che dirle? Immagino lei abbia nozioni ampie in comunicazione, altrimenti non credo si avventurerebbe in concetti non noti. Personalmente apprezzo moltissimo lo stile della Direttrice Rita Occidente Lupo, perchè coniuga perfettamente la necessità di trasmettere notizie e contenuti con uno stile che imprime suggestioni profonde. Immagino che lei possegga qualche nozione sul modo in cui il cervello elabora le informazioni, pertanto dovrebbe sapere che l’emisfero destro elabora (semplificando all’estremo) tutto ciò che attiene alla creatività, mentre quello sinistro elabora le informazioni di tipo logico.Ognuno di noi utilizza preferenzialmente l’uno o l’altro. Uno scritto capace di unire logica e creatività racchiude un messaggio che viene colto, in pratica, da tutti, siano essi logici che creativi. Vorrei avere io il dono di comunicare come la Direttrice.Cordialmente.
    Giovanna Rezzoagli

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