Celebriamo la Pace      

Celebriamo la Pace      

Maria Amendola

 L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 30 novembre 1981 istituì la Giornata Internazionale della Pace, con la risoluzione 36/67, ogni terzo martedì del mese di settembre. Dal 7 settembre 2001 con la risoluzione 55/282 fu deciso di istituirla il 21 settembre di ogni anno, invitando tutti i paesi a cessare le ostilità e a commemorare la Giornata della pace. Mentre per la Chiesa cattolica e i cattolici, la Giornata mondiale della Pace è una ricorrenza che si celebra il 1º gennaio di ogni anno. L’ 8 dicembre 1967 papa Paolo VI istituì questa Giornata, celebrata poi dal il 1º gennaio 1968. Il Pontefice della Chiesa cattolica da quell’anno in  poi in quella data invita tutti i capi delle nazioni e tutti i popoli alla pace.

Fin dalla notte dei tempi l’ulivo è stato considerato un dono degli dei e simbolo di “pace”, termine che trae origine dal sanscrito “pako page” e significa “trovare un accordo”. 

Nelle civiltà del passato esistevano varie divinità che simboleggiavano la pace:

– nell’antico Egitto, l’emblema di giustizia, di equilibrio, di ordine e di pace era la dea Maa. Una divinità giunta sulla terra per ristabilire l’ordine e dissipare il caos, per volere del dio del sole, suo padre;

– nella civiltà greca, la pace era personificata dalla figlia di Zeus e Temi, la dea Irene Eirene, che era in armonia la sorella Eunomia (ordine) e la sorella Dike (giustizia morale);

– la dea romana “Pax”, figlia di Giove (il dio Zeus) e della dea Giustizia. La dea Pax è  raffigurata con in mano alcuni ramoscelli di ulivo (simbolo di pace) e con una cornucopia (simbolo di buon auspicio). Il culto della pace ebbe origine e diffusione durante il regno dell’imperatore Augusto, che in onore della divinità “Pax” fece costruire un altare: “Ara Pacis Augustae” (9 a.C.). Stabilì che la dea venisse onorata con una festa il 3 e il 4 gennaio e il 4 luglio durante la “Pax Augusta”.

– induismo. Nella lingua indù la parola pace è “shanti”, rappresenta uno stato di assoluta pace interiore;

– buddismo. La pace è associata ad uno stato di liberazione dal dolore e dal caos, il cosiddetto “nirvana”;

– ebraismo. Nell’Antico Testamento, alla fine del diluvio universale una colomba con un ramoscello di ulivo nel becco, simbolo della riconciliazione dell’uomo con Dio, oltre che di pace. La parola “shalom” (שלום) è l’equivalente di pace;

– Cristianesimo. La colomba con un ramoscello di ulivo nel becco, simbolo di pace, si riallaccia al Vecchio Testamento. Secondo i precetti della fede cristiana l’ulivo e la pace sono identificati come doni di Dio, e sono strettamente correlati. L’ulivo è una costante, presente in moltissimi momenti importanti descritti dai Vangeli e dalla Bibbia: nel diluvio universale, nell’orto del Getsemani dove Gesù andò a preghiere; era tra le mani delle persone quando Gesù fu accolto come messia, e in tanti altri episodi.

A Pasqua gli ulivi, chiamati “palme” perché le sostituiscono, vengono benedetti e ricordano la risurrezione del Signore. L’ulivo benedetto vecchio viene bruciato e usato l’anno successivo per il Mercoledì delle Sacre Ceneri. Nei paesi nordici mancano sia palme che ulivi, quindi utilizzano i fiori.

La Bandiera della pace è caratterizzata dai colori dall’arcobaleno, in quanto anche esso è un simbolo di pace usato contro le guerre, sta a simboleggiare l’alleanza tra il cielo e la terra oltre a quella tra tutti gli uomini. Ideata nel 1891 da Henry Pettit poi modificata da Cora Slocomb nel 1897, mentre la bandiera per come la conosciamo noi la troviamo raffigurata  nella cartolina allegorica dell’Esposizione universale di Gand (26 aprile/3 novembre 1913).

Martin Luther King diceva: “Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l’arte di vivere come fratelli”.