Ma che significa la parola erede?

Ma che significa la parola erede?
Dott. Lio Fiorentino*
Ma che significa la parola erede?
Ogni tanto me lo chiedo e subito mi riallaccio alla radice del termine: dal latino heres, dal greco cheros cioè orfano, spoglio, deserto.
L’erede è come un orfano, gli manca qualcosa, qualcuno, é essenziale quindi il concetto di mancanza, di assenza, per sentirsi davvero erede.
Il vero erede, pertanto, ha subito un taglio e applica un taglio al passato, una separazione, dovuta a una perdita, perciò orfano.
Ereditare non vuol dire scimmiottare pedissequamente  quel che diceva il padre e perciò rassicurarsi come un bambino ma vuol dire essere in grado di fare dei passi in avanti da solo/o attraverso una soggettivazione  del futuro.
Ereditare sta per promuovere il passato attraverso i propri occhi per conquistare la propria libertà non come “godimento narcisistico” come afferma M. Recalcati ma come conquista della libertà mai svincolata al concetto di responsabilità, presente
da Nietzsche e passando da Heidegger fino a Sartre.
L’uomo del 21•_ secolo tuttavia ha dimenticato ciò, contagiato dall’iperedonismo e da un concetto di libertà scevro dalla responsabilità di poter essere Dio. Ma ci può essere un mondo senza Dio? Si chiedeva Nietzsche e ci chiediamo noi….questo per me è il vero  pericolo del capitalismo” che promette salvezza attraverso l’idolatria degli oggetti” (Recalcati)
Dimenticando così l’etica Nicciana, che ci richiama ad un mondo che necessità degli dei o di Dio, necessita di metafisica, per abbandonare il suo delirio di onnipotenza, nell’Arte come nella Scienza e/o nella Religione.
Mi preoccupano gli uomini capricciosi…
 *Psicologo-Psicoterapeuta