Salerno: sondaggio destinazione ex Tribunale ed altri siti?

Gaetano Perillo

Esaminando l’esito del sondaggio popolare sulla destinazione dell’ex Tribunale, sorprende fra le preferenze espresse la mancanza di qualche indicazione relativa all’eventuale insediamento del Rettorato dell’Università degli Studi, a meno che non la si debba comprendere nella voce “Aule per attività formative pubbliche e private”, data al 7%. Eppure l’Ateneo salernitano gode di indubbia rinomanza in sede nazionale e internazionale. Avere la rappresentanza del suo massima vertice proprio nel capoluogo darebbe lustro alla città e all’Istituzione. Viceversa la biblioteca (al 14%) sarebbe un doppione. Esiste già quella provinciale, ora ubicata in via Valerio Laspro, che può vantare illustri natali nel 1843 e quindi fregiarsi del titolo di più antica fra le biblioteche provinciali in Italia. Come Auditorium (dato all’11%) legherei la decisione ad un esame di situazione riguardante il tasso di utilizzazione a tali fini dell’Augusteo. Solo a fronte di una insostenibile saturazione di quest’ultimo, si potrebbe procedere ad una siffatta modifica della destinazione d’uso dell’edificio in questione, anche se le sue strutture interne richiederebbero interventi radicali e di una attuazione complessivamente difficile per adeguarle alle nuove funzioni. Infine anche per la terza preferenza (Museo all’11%), non si può ignorare l’esistenza di due strutture già presenti a Salerno, il Museo provinciale di via San Benedetto e il Museo diocesano di Largo plebiscito. Che si fa? Vanno smantellati, ammesso che sia possibile, e accorpati in un’unica sede, oppure si crea un altro museo ex-novo, sperando nel prestito di opere d’arte di altri musei, italiani o esteri, tenute inutilizzate nei depositi? Se infine il Centro culturale e polifunzionale (al 17%) include tutto questo, occorre una regia sopraffina per mettere su una struttura complessa e armonicamente organizzata. Comunque un sondaggio non può essere disatteso. Le sue indicazioni vanno tenute in considerazione, senza tuttavia essere considerate assolutamente mandatarie.