Se anche la laica Francia finanzia Scuole paritarie: intervista esclusiva a Philippe Miton

Suor Anna Monia Alfieri

Puntata speciale di “La scuola libera”, la rubrica da me curata. Nella laicissima Francia una famiglia può scegliere se mandare il proprio figlio in una scuola statale o in una paritaria, anche cattolica, a costo zero. Lo Stato, infatti, non si pone il problema che le scuole siano o meno cattoliche, ma di come usare al meglio i soldi dei cittadini. In tutta Europa esiste ampia libertà di scelta e anche nei Paesi ex comunisti si è puntato al maggior pluralismo possibile in educazione.

L’Italia, insieme alla Grecia, è in Europa una dolorosa eccezione. Un paese laico non ostacola e non favorisce, ma garantisce i diritti riconosciuti. Autonomia, parità e libertà di scelta educativa sono al centro della puntata speciale di “La scuola libera”, in cui dialogherò con il rappresentante delle Scuole paritarie cattoliche francesi Philippe Miton e Carlo Stagnaro dell’Istituto Bruno Leoni.

Nella puntata il professor Miton racconta l’esperienza delle scuole paritarie francesi, definite “sotto contratto”, spiegando in cosa consistano esattamente, quali siano i vantaggi, quali i limiti e i condizionamenti per la scuola libera; spiega inoltre come si è arrivati a questo “contratto” che ha salvato la libertà di scelta e le scuole cattoliche francesi.

La Francia garantisce la libertà di scelta educativa dei genitori, il diritto di apprendere dello studente senza alcuna discriminazione economica, permettendo loro di scegliere fra una scuola statale e una scuola paritaria mentre in Italia le famiglie meno abbienti sono impossibilitate ad operare questa scelta. Le famiglie francesi possono scegliere fra la scuola statale e la paritaria cattolica secondo l’identità formativa che prediligono e che si è sviluppata nell’ambito di una concorrenza leale, sotto lo sguardo garante dello Stato. Quest’ultimo si avvantaggia in qualità educativa e spende meglio i danari pubblici. Nel non garantire tale pluralismo l’Italia contravviene ai patti internazionali e alle dichiarazioni che ha firmato, discriminando per ragioni economiche gli studenti.

La democrazia richiama una visione educativa pluralista e questo è un vincolo imprescindibile per la costituzione di un paese democratico. Libertà, uguaglianza e solidarietà: solo una scuola liberamente scelta può formare il cittadino a questi principi, così come da essi trae origine.