Regionali: Pd, Rossana Lamberti apre la campagna elettorale

Il 17 febbraio 2010, a Santa Maria al Rifugio, a Cava de’Tirreni, si è svolta la conferenza che segna l’apertura della campagna elettorale di Rossana Lamberti, candidata con De Luca alle regionali  nella lista del Partito Democratico. Presenti per l’occasione il segretario del Pd di Cava Enzo Lampis, il segretario provinciale Michele Figliulo, l’ex sindaco Luigi Gravagnuolo, Rossana Lamberti ed Enzo Amendola, segretario regionale del partito. Un’ora e mezzo di conferenza che ha avuto come scopo fondamentale non tanto le promesse elettorali, che Amendola ha ripetutamente dimostrato di disdegnare, ma piuttosto ha mirato a riscaldare gli animi dell’équipe che porterà avanti i candidati, perché, com’è stato più volte ribadito, la campagna elettorale è aperta ed è tutta da giocare sia a livello comunale che regionale. L’obiettivo, senza falsa modestia, è quel miracoloso “Bingo” che Gravagnuolo ha menzionato tanto in apertura quanto in chiusura del proprio discorso. La conferenza si è aperta con le parole del segretario Lampis il quale ha riproposto con veemenza e coinvolgimento la candidatura del sindaco uscente sotto la cui bandiera si sono riuniti quasi tutti gli schieramenti di sinistra (Italia dei valori, Partito Socialista, Repubblicani Italiani), eccezion fatta per Rifondazione Comunista (per questo sconsolatamente criticata). Come prova convincente per gli elettori, Lampis ha riproposto i traguardi tagliati dall’amministrazione Gravagnuolo in questi tre anni e mezzo. Dopo un breve accenno alla concorrenza della quale dice: “Non ho ancora sentito parlare di progetti da parte del centro destra”, si è, infine, soffermato sul tema dell’abusivismo, vera spina nel fianco dell’amministrazione uscente. Il sindaco e la giunta comunale promuovendo una serie di abbattimenti hanno voluto cominciare, tra proteste e minacce, a rimediare a questa piaga edilizia comune più o meno diffusamente a tutta l’Italia meridionale e le cui conseguenze sono tristemente sotto gli occhi di tutti proprio in questi giorni a causa degli avvenimenti della Calabria e del messinese. Dopo Lampis prende la parola Gravagnuolo che in breve dimostra il suo apprezzamento per l’operato di Rossana Lamberti, in questi anni in cui è stata assessore addetto all’urbanistica e sottolinea l’utilità sia per la città che per la Campania di una donna come lei alla regione (c’è da dire che la Lamberti risulta tanto più utile alla regione quanto più il sindaco descrive con ironia Giovanni Baldi, candidato del Pdl). Segue, poi, l’intervento del segretario provinciale Michele Figliulo che attraverso una metafora calcistica spiega l’importanza alle regionali di De Luca, paragonandolo al Rivera che negli ultimi dieci minuti della semifinale dei mondiali del ’70 segna il goal della vittoria. In chiusura, rivolge il suo caloroso in bocca al lupo alla Lamberti. È quindi a lei che passa il microfono. Più che lo charme di una Mara Carfagna che pure nel Pdl si è parlato di associare alla coalizione di destra in queste regionali, la candidata Pd dimostra un forte coinvolgimento emotivo e pure se non fa promesse, dichiara esplicitamente il suo impegno a tutela del territorio regionale, di Cava de’Tirreni. Poi, citando il filosofo Bacone riguardo al rapporto uomo-natura, passa a parlare delle energie rinnovabili, tema al quale è estremamente sensibile e aperta, disdegnando tuttavia il nucleare che, come in varie occasioni ha avuto modo di spiegare, è inadatto alla nostra regione. Sul tema del nucleare passa la parola al segretario regionale Amendola che tiene il microfono in mano per trenta minuti buoni con una voce pacata ma decisa. Ripete più volte la parola entusiasmo. Dice di disdegnare le poltrone e spiega come la politica dovrebbe essere in ordine di avvicinare le persone. Parla con convinzione di un concorso del popolo e verso il popolo, sapendo “dire dei sì e molti no” e concentrando l’attenzione soprattutto sulla “sofferenza delle persone”. È in generale un discorso molto convincente che suona schietto e genuino così che le ultime parole risultano accompagnate da un fragoroso applauso. La squadra è riscaldata: ora deve solo scendere in campo e andare all’attacco.