Il condizionamento manifesto

Salvatore Ganci

La vera efficacia della comunicazione manipolatrice è rendere indispensabile qualcosa di inutile, spacciare “interviste” ritoccate con il “taglia/incolla” come specchio della società, utilizzare il possesso (più o meno formale) dei mezzi televisivi per “creare una pubblica opinione”. E’ difficile accettare questa nozione perché l’opinione (la personale propensione senza l’onere di un giudizio basato su dati oggettivi) non può essere “pubblica”. In questi giorni tengono banco la visita di una personalità che è Vicario di Cristo in terra ma anche “capo di Stato” in una Sinagoga, la commemorazione di un certo Bettino Craxi come “vittima sacrificale” (ma di cosa? delle nostre Leggi?). Tra questi eventi così socialmente “rilevanti” da non togliere a nessuno il sonno, si insinuano notizie più o meno frammentate dei Media sulla “necessità” di un controllo di Internet e del divieto di acquistare laser pointer a luce “verde” (a meno di non essere professionisti cui il laser pointer è necessario) e tutto perché qualche imbecille ha diffuso l’usanza di portare i laser pointer allo stadio per disturbare i giocatori della squadra opposta. Solo dei perditempo che perdono una domenica pomeriggio a berciare pro o contro 22 “improduttivi” dietro a un pallone possono arrivare a spendere un centinaio di euro per “abbagliare” i giocatori avversari … Un controllo di Internet (pur con le migliori intenzioni morali) ci accomuna alla Cina che come struttura sociale è molto concisa e sbrigativa. Chissà quali sono le reali mire di una “regolamentazione” del mezzo di comunicazione dove “chiunque può dire la sua” (basta che paghi ogni anno il suo spazio web)? La risposta il Lettore se la può dare facilmente da solo. Ma torniamo al laser pointer verde (laser a semiconduttore di potenza intorno al milliwatt) che ha, negli ordini di grandezza, la stessa potenza dei laser pointer a luce “rossa”. Ieri sera la TV “commerciale” intervistava un tale (probabilmente reduce da uno stadio) che dichiarava di avere sentito una vampata di calore sulla guancia e di aver avuto poi una “botta di luce” nell’occhio definita dal nostro intervistato in termini squisitamente medici. Resto sconcertato dalla rozza ingenuità di chi fornisce notizie di questa levatura. O è forse il potere di suggestione dell’acronimo “LASER” quello che mi obbligherà tra non molto a fare iscrivere nel registro armi della Benemerita il possesso di un laser a semiconduttore per il mio modesto banco ottico. Ma a proposito? In che categoria di “arma” verrà iscritto il mio povero laser pointer? Forse nel registro “Arma da guerra stellare?”. Meno male che il nostro Giulio (un vecchio soriano tigrato biondo) si diverte ancora come un gattino quando uso il laser pointer per farlo correre dietro alla macchiolina di luce sul pavimento. Posso assicurare tutti i miei amici animalisti che un laser pointer non dà “vampate di calore sulla pelle”. Consiglierei questo uso ai tifosi dello stadio se non sanno cos’altro farne.