Padre e madre su Carta d’ Identità dei Minorenni, abolito generico “Genitori”

Sulla carta d’identità dei minorenni torneranno «madre» e «padre».

Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e annunciato dal Viminale. Porta le firme del ministero dell’Interno, da quello della Pubblica Amministrazione e da quello dell’Economia.

È datato 31 gennaio 2019 e modifica il testo del decreto del 23 dicembre 2015, quello che introduceva la dicitura «genitori».

Attualmente sulla carta d’identità si legge «cognome e nome dei genitori o di chi ne fa le veci». È scritto anche in inglese e la traduzione è parents.

La modifica è limitata a questo documento che è però fondamentale per i viaggi con i minorenni per esempio e come forma primaria di riconoscimento, anche della genitorialità.

Scrivere madre e padre esclude automaticamente i genitori dello stesso sesso che abbiano avuto il riconoscimento dei figli, ma anche qualsiasi altra situazione di famiglia non tradizionale.

Era stato lo stesso ministro dell’Interno Salvini fra agosto e novembre dello scorso anno a proporre il reintegro di «padre» e «madre». In un tweet aveva scritto: «Noi andiamo avanti! Non c’è “#privacy” che tenga!». Contraria gran parte del Movimento 5 Stelle nella maggioranza.  La sindaca di Torino, Chiara Appendino, aveva detto: «Noi rimaniamo dell’idea che sia giusto il passo in avanti che si è fatto e che la posizione di Salvini sia un passo indietro. Noi continueremo per la nostra strada e non faremo marcia indietro». Un no era arrivato dall’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, e soprattutto dal Garante della Privacy. Antonello Soro nel parere richiesto dal Governo, aveva scritto: «La modifica introdotta dal decreto si è rivelata inattuabile in alcune ipotesi, con gli effetti discriminatori che necessariamente ne conseguono per il minore. Per esempio, nei casi nei quali egli sia affidato non al padre e alla madre biologici, ma a coloro i quali esercitino, secondo quanto previsto dall’ordinamento, la responsabilità genitoriale a seguito di trascrizione di atto di nascita formato all’estero, sentenza di adozione in casi particolari o riconoscimento di provvedimento di adozione pronunciato.

In ogni caso, la Legge va rispettata “dura lex, sed lex” e al di là di tutto, a me e a molti altri come me, piace molto avere un Padre ed una Madre senza tanti voli pindarici!

Ellera Ferrante di Ruffana