Sacerdoti santi per la rinascita cristiana!

Rita Occidente Lupo

L’abito non fa il monaco…ma il saio sì! Il caso di chi, sulle orme del Poverello d’Assisi, ancora pronto a mettersi in gioco, per guadagnare anime a Cristo. Fra Enzo Gaudio, coordinatore regionale dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio della Campania, nonchè economo del Convento di Pietrelcina, non cessa di mietere consensi nel suo andare. “Non faccio nulla di speciale, tranne che ottemperare ad una chiamata che il Signore mi ha rivolto e che cerco di onorare con l’aiuto di San Pio, che mi ha voluto tra i suoi confratelli!” Nativo di Cava de’ Tirreni, vocazione adulta, Fra Gaudio è instancabile nel cercare di diffondere la fede in questo bizzarro tempo, attraverso la devozione al Santo amato non solo dagl’Italiani, già da quand’era in vita. E nel portare avanti iniziative mirate specialmente ai giovani, così disorientati da mode disfattiste imperanti. Un amico per tutti, accoglienza ed ascolto lo rendono super richiesto non soltanto per la celebrazione dei sacramenti, ma come referente fidato, a cui aprire il proprio cuore. E questo non è poco, nel momento in cui lo strombazzare del tempo, copre le solitudini di tanti! Come Padre Pio, che aveva sempre il cuore aperto a chiunque Gli s’appellava, rischiando di passare per burbero, alle cronache terrene, nel voler drizzare al pentimento anime lontane dalla grazia. Infatti, lo Stigmatizzato del Gargano, che per ben 50 anni portò impressi i segni della Passione di Cristo, continua ad operare favori a quanti Gli si rivolgono con fiducia. Il Suo ministero, votato completamente al bene del prossimo, con l’instancabile amministrazione della Confessione e la costante preghiera, senza battute d’arresto. Un Frate che andò sempre a testa bassa in questo mondo, insegnando a tutti ad amare Dio, tramite la potente intercessione della Vergine. Nella coerenza al Vangelo, nella meditazione costante delle Scritture, Padre Pio è senza dubbio il Santo più popolare che il Novecento abbia avuto. Che ancora tanti continuano a sentir vicino nelle proprie necessità d’ogni genere. Ed i frati, depositari di un’eredità spirituale da trasmettere soprattutto ai più tiepidi o ai lontani. Proprio come ricorda Papa Francesco ai consacrati, raccomandando un cammino di ascolto, preghiera, approfondimento della Parola. Per essere testimonial di un progetto salvifico. Forse oggi, quello che manca al mondo cattolico, proprio il riscontro con ministri di culto edificanti lo spirito! Capaci di saper trasmettere la Lieta Novella, a partire dalla propria vita! Pertanto, quelli che lasciano un segno, che riescono a traghettare anime alla vita cristiana, fari nelle tenebre e super richiesti a tutte le ore, da tanti in cerca di favori celesti…ma spesso, di quella pace spirituale, che non regala l’edonismo del nostro tempo!