Pietrelcina: Via Crucis dei Giovani con Arcivescovo lungo Via del Rosario

Michele Gagliarde

Lo scorso 9 Aprile, in corrispondenza della solennità della Domenica delle Palme, si è tenuta  nelle varie diocesi italiane la Giornata Mondiale della Gioventù 2017. La Pastorale Giovanile di Benevento ha organizzato per l’occasione una Via Crucis a Pietrelcina sulla suggestiva Via del Rosario, percorsa tante volte a piedi da San Pio durante i suoi anni di permanenza nel paese natale, con la presenza dell’arcivescovo S. E. Mons. Felice Accrocca e con la partecipazione di numerosi movimenti e associazioni giovanili della diocesi tra le quali l’Azione Cattolica, la Gioventù Francescana, l’Agesci, la Misericordia, la Caritas, l’Unitalsi, i Cursillos di Cristianità  e il Progetto Policoro (da segnalare anche la presenza dei partecipanti provenienti dalla vicina diocesi di Cerreto-Telese-Sant’Agata dei Goti). Tanti i giovani che, ripercorrendo il sentiero sassoso che collega Pietrelcina a Piana Romana dove il frate cappuccino ricevette per la prima volta i segni della Passione divenendo Cireneo di Cristo, hanno voluto accompagnare sulla Via della Croce Gesù riflettendo su un valore a loro tanto caro ma troppo spesso frainteso o negato: la libertà. Attraverso le meditazioni delle singole stazioni della Via Crucis preparate dagli stessi gruppi giovanili, i partecipanti hanno percorso un cammino interiore più che esteriore, riscoprendo il significato autentico di questa parola che non corrisponde al libertinaggio oggi dilagante del “fare ciò che si vuole” né a quella prigionia dorata che ci consegna la società liquida di oggi, piena di gesti di benevolenza e solidarietà soltanto formali, ma in realtà priva di valori  condivisi e punti di riferimento, dominata dalla logica della convenienza e del più cieco egoismo. Una libertà che viene spesso sopraffatta dalla schiavitù del giudizio degli altri, dall’impotenza ad agire a causa del condizionamento sociale, dalla visione di un futuro poco roseo, soprattutto per i giovani, vittime sempre più di quell’avido meccanismo che genera la povertà e le diseguaglianze sociali, giovani con le mani inchiodate da chi invece dovrebbe prendersi cura di loro, spogliati delle risorse necessarie a realizzare il loro progetto di vita e lasciati con il vuoto dentro perché privi di una guida sicura, di un punto fermo sul quale appoggiarsi e costruire. Oggi come ieri Gesù  addossa su di sé il peso di queste ed altre libertà negate, indicando con la sua scelta di morire per Amore dell’uomo la strada per la sua liberazione, spronandoci a divenire Cirenei gli uni degli altri, insegnandoci che per diventare liberi non bisogna affermare sé stessi rinnegando la Croce, ma è necessario rinnegare sé stessi per abbracciare la Croce. Durante il percorso essa, portata sulle spalle dai giovani, dapprima piccola e spoglia, è stata riempita tappa dopo tappa con le 14  formelle, rappresentanti le singole stazioni, le quali erano state precedentemente affidate a ciascuna delle associazioni che avrebbero animato la Via Crucis. Il cammino ha raggiunto il suo culmine davanti la Cappellina delle Stimmate, dove le parole di Mons. Acrocca hanno mirabilmente sintetizzato e fatto affiorare il senso di tutto il tragitto appena compiuto: «Nella Croce di Gesù c’è quella liberta che cerchiamo, spesso invano, altrove: nella Croce di Gesù, cioè nella capacità di uscire da noi. Tante volte noi ci relazioniamo agli altri con una relazione centripeta, come se tutto dovesse convergere a noi, come se noi fossimo il centro del mondo. Questa è l’antitesi della Croce. La Croce ci chiede di uscire innanzitutto da noi stessi, di andare verso gli altri, di fare della nostra vita un dono per gli altri come Lui ha fatto per noi. Proprio nel Cammino della Croce, in tutta la Sua Passione, Gesù mostra il Suo Amore per noi. A questa constatazione segue una domanda: Lui ha dato la vita per me, io cosa sono disposto a dare per Lui?» È con questo interrogativo che l’assemblea si è sciolta, dopo aver ricevuto  la benedizione solenne impartita dall’Arcivescovo mediante la croce che aveva accompagnato tutto il percorso.