Burocrazia sovrana grande male italiano del XXI sec.

Giuseppe Lembo

Nel nostro Paese, la burocrazia la troviamo come pietrificata ad un inamovibile posto di comando, a partire dal secolo XVIII, della cessata monarchia degli Asburgo, come massima forza del potere pubblico, nel tempo sempre più sfuggente al controllo e con un fare sempre meno di garanzia del saggio interesse pubblico. Nel tempo italiano, con uno Stato-padrone, fortemente radicato, con il suo fare tentacolare nei meandri della vita pubblica a non sempre trasparente garanzia della vita dei cittadini, le funzioni pubbliche italiane, radicate nel “tutto italiano”, diventano sempre più funzioni di potere; di un potere dominante ed assorbente che, cammin facendo, vanno purtroppo, inopportunamente dimenticando la loro vera e saggia funzione ed il loro ruolo, trasformandola disumanamente in una vera e propria casta di potere e di privilegi; tanto, in una con il potere della casta politica, la grande padrona d’Italia, in un momento gravemente triste e preoccupante del nostro Paese. Una delle caratteristiche drammatiche ben visibile nella burocrazia italiana è la lentezza; la lentezza delle decisioni da prendere, con percorsi assolutamente inutili di un passarsi le carte da un ufficio all’altro, ritardandone, così facendo, le decisioni, a tutto danno dei cittadini, sempre più vittime di un sistema infame che rende drammaticamente difficile agli italiani di potere serenamente vivere in Italia; nella nostra Italia, un Paese fortemente disumano e poco saggiamente disponibile a fare il proprio dovere, rispettando la gente brutalmente considerata sudditi sottomessi e non cittadini da rispettare. L’organizzazione burocratica italiana di cui se ne riconosce l’utilità funzionalmente, non è assolutamente amica degli italiani. Il sistema pubblico è fortemente confuso ed incerto per il corretto uso delle risorse umane dai ruoli non sempre opportunamente definiti e soprattutto, non sempre rispettati. Dalla saggia organizzazione della Burocrazia dipende il grado della vera civiltà italiana presente e futura; per un cammino moderno ed efficiente della Burocrazia italiana occorrono certezze ed un’organizzazione degli uffici pubblici al concreto servizio dei cittadini e non per altri fini, spesso innaturali e per scopi assolutamente illeciti e proibiti. La Burocrazia sovrana inefficiente e corrotta, fa male, tanto male all’Italia ed agli italiani. Fa un grande male soprattutto allo sviluppo italiano che, il potere unico della Burocrazia italiana, in maniera fortemente determinata, mettendosi spesso al di sopra delle stesse decisioni politiche, nega all’Italia ed agli italiani, sempre più alla mercé di centri di potere che primeggiano su tutto, scaricando il negativo italiano sul sempre più debole e confuso potere politico, ormai svuotato, dal fare comune di una mala Italia, di ogni autentica capacità decisionale. In queste condizioni amaramente tristi, nel processo all’Italia, da tutte le parti della società, si punta il dito contro il potere politico, responsabile unico dello sfascio Italia. Al momento, dal sistema Italia, il tutto dei gravi mali italiani viene facilmente scaricato sulla politica che, nelle condizioni in cui si trova, rappresenta l’anello più debole della debole catena dell’intero sistema Italia. Siamo ormai all’Italia del potere spostato dalla politica alla Burocrazia con le tante e sempre più gravi responsabilità, fatte ricadere unicamente sulla politica. Di questo e bene, parla un libro di recente pubblicazione. Ne sono saggiamente autori Gavazzi e Barbieri. Il titolo del libro è “I signori del tempo perso” (Longanesi). La materia trattata in modo chiaro e sufficiente è lo spostamento del potere reale dalla politica alla burocrazia. L’Italia, così come di fatto è e come ben raccontata nel richiamato libro, è soprattutto, nelle mani rapaci e violente della Burocrazia, sempre più irriformabile ed, altrettanto, sempre più inefficiente. Il male dei mali in tutto questo, è la crescita senza limiti della corruzione. Tanto succede per gli scenari italiani, poco saggiamente attenti al cittadino ed ai suoi diritti, con un potere burocratico molto più forte di quello politico. Le risposte intelligenti e possibili ci vengono proprio dalle pagine del libro di Gavazzi e Barbieri. Ipotizzano tre possibili strade: Modificare in profondità il rapporto fra lo Stato e la società-Passaggi dei dirigenti dall’amministrazione pubblica alle aziende private-Ritorno al tempo (30 anni addietro) della politica più forte dell’amministrazione che, entro certi limiti, la teneva in pugno. La politica, quella vera, quella che rispetta e sa rispettare i cittadini ed un corretto rapporto governanti-governati, dominanti-dominati, esercitando un giusto, saggio e corretto ruolo, deve con grande intelligenza, riprendersi il primato sulla Burocrazia. Tanto è assolutamente necessario per evitare quello sfascio Italia che è ormai dietro l’angolo. Tanto, va saggiamente fatto con grande senso di responsabilità e protagonismo politico, convincendo l’opinione pubblica, ormai stanca dei teatrini mediatici, in cui si dice di tutto e di più, che il sistema Italia con la Burocrazia al comando, non è a difesa della democrazia italiana e tanto meno della sua gente, gravemente ammalata di Burocrazia italiana in maniera ancora più grave del grave male che viene agli italiani dalla Politica italiana. Per fare tutto questo, bisogna cambiare! Per fare tutto questo bisogna pensare a percorsi utilmente giusti di una sovranità del popolo italiano ancora e sempre più, fortemente negata dalla Burocrazia e dalla Politica, mali oscuri e profondi di cui, nell’indifferenza ed in un triste “tira a campare”, sta morendo l’Italia e gli italiani.