Lettura: il piacere di evadere

 In genere, quando si frequenta la scuola, si legge un libro per dovere: impossibile attraversare indenni il Liceo senza essersi “soffermati” su Manzoni, la triade dantesca o il cupo Verga. Spesso accade di apprezzare solo in seguito questi capolavori della nostra cultura. Leggere è un vero e proprio piacere, che apre la mente, che emoziona e trasmette sempre e comunque un messaggio. Al lettore non manca la possibilità di orientarsi tra diverse proposte editoriali, tra diversi generi letterari. Un genere che inevitabilmente calamita la mia attenzione è il thriller psicologico, se poi contiene un risvolto horror o fantascientifico, è perfetto. La lettura rappresenta così per me un momento di evasione mentale, la pausa di fine giornata, lo stacco necessario per sollevare la mente dai pensieri quotidiani. Conobbi questo genere tanti anni or sono durante una vacanza in Sicilia, era l’epoca in cui si trovavano in commercio libri facenti parte di una collana intitolata “Cento pagine mille lire”, in un’edicola acquistai “La casa stregata” di Howard Phillips Lovecraft e da allora sono rimasta fedele al genere. Col tempo, ahimè, ci si assuefa anche al genere che ha catturato il gusto personale e non è tanto facile trovare un libro che coinvolga come i primi. Però l’ultimo che ho acquistato non delude i fans del genere. Si intitola “Abisso” ed è scritto da Lincoln Child, Autore statunitense che è noto prevalentemente per le opere scritte insieme al collega Douglas Preston. In Italia sono stati pubblicati molti loro romanzi, il più noto è “Relic”, da cui fu tratto l’omonimo film. “Abisso” è ambientato nelle profondità dell’oceano e possiede una trama che si dipana e si ripiega su se stessa sino al finale veramente imprevedibile. In una recente campagna culturale promossa per diffondere la lettura nel nostro Paese, lo slogan recitava che i libri sono il cibo della mente: qualunque libro. Mi sembra utile riprendere il concetto alla vigilia della messa in onda della nuova edizione del “Grande Fratello”, che invece andrà ad ingrassare la mente di tanti videodipendenti che vivono dell’altrui riflesso, già affetti da rallentamento eidetico  ed anoressia intellettiva.  Speriamo che almeno la sera di Natale, in cui già è preventivata la messa in onda del reality,  qualcuno spenga il televisore e magari legga almeno quella sera una fiaba ai piccoli di casa, per restare in tema letterario il “Canto di Natale” di Dickens non sarebbe tanto male. La speranza è sempre l’ultima a morire, il vecchio Scrooge insegna.

Giovanna Rezzoagli

2 pensieri su “Lettura: il piacere di evadere

  1. condivido pienamente quello che hai scritto…Il più delle volte la lettura è molto più educativa e coinvolgente delle solite sciocchezze che propinano in tv.

  2. Gentile Angela, grazie per il tuo apprezzamento. E’ sempre molto gratificante ricevere un riscontro per i propri punti di vista, specialmente quando sono, forse, un poco controcorrente. Un caro saluto
    Giovanna Rezzoagli

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