Cilento da scoprire e da vivere: L’archivio della memoria- Associazione “Amici di Danilo Dolci” – Agropoli. Era l’anno 2004

Giuseppe Lembo

Il passato è parte di NOI; è sempre più, parte di NOI. Per questo è importante tornare con la memoria al passato; serve e non poco a riconsiderarci ed a riconsiderare un tempo che è stato ed è parte di NOI, non solo in quanto presente, ma per quello che dovrà essere il futuro che ci appartiene, per cui abbiamo il dovere di costruirlo insieme per quelli che verranno. Tanto, garantendo, prima di tutto, mondi di PACE in un’umanità globale che deve essere assolutamente capace di vivere insieme nel rispetto umano dell’uno per l’altro, arricchendosi reciprocamente delle diversità, in un instancabile percorso di un saggio confronto dell’ESSERE, per realizzare nel Terzo Millennio, il sogno di un mondo nuovo con la Terra-Stato in una Società-Mondo. In un mondo in cui l’IO sia sempre più disponibile a diventare NOI. Un mondo che sappia guardare al passato e nutrirsi delle testimonianze e delle esperienze dei tanti SAGGI della Terra che hanno lasciato il segno del loro vivere terreno ed oggi appartengono alla numerosa schiera dei GIUSTI che devono farci da guida nel camminare insieme, vivendo bene il presente e costruendo saggiamente il futuro, dalle idee condivise, attraverso il dialogo ed il confronto delle risorse umane, dal locale al globale, un patrimonio di cui il MONDO, con il protagonismo dell’UOMO della Terra, non potrà assolutamente fare a meno. È importante la memoria; è assolutamente importante ricordare il passato. È una necessità del futuro camminare insieme agli uomini del passato; ai tanti saggi uomini del passato che, con il loro pensiero, le loro testimonianze ed il loro saggio fare hanno arricchito i saperi del mondo e sono il lievito delle nostre  idee da condividere insieme e da farle vivere nel futuro del mondo, realizzando così un nuovo insieme umano; con il protagonismo dell’uomo dei tanti uomini della Terra, vissuti da saggi e giusti, come saggio e giusto è stato DANILO DOLCI, cittadino onorario di Agropoli che, insieme ad altri saggi e giusti del Cilento, non bisogna assolutamente dimenticare, cancellandoli dalla memoria. È importante ricordarli! È importante farli vivere dentro di Noi, attraverso la nostra memoria, il nostro pensiero e soprattutto il nostro fare attento al futuro. Il ricordarsi di fatti, testimonianze e/o percorsi di insieme culturale è importante. È importante, non solo per richiamare alla nostra memoria momenti di vita vicini a noi e per molti versi parte di noi, per testimonianze e/o fatti coinvolgenti vissuti insieme, con percorsi di idee condivise ed attente al futuro. Concludo questo mio ricordo richiamando i primi due righi del manifesto. Li credo importanti e per questo li riporto a conclusione di questa mia testimonianza che permettetemi di dedicare al mio amico scomparso DANILO DOLCI, un saggio della non-violenza; un testimone di PACE, vissuto per costruire ponti di PACE, pensando soprattutto al mondo degli ultimi, degli esclusi e dei senza diritti. Per un futuro di PACE e di un nuovo insieme umano, con gli ultimi non più ultimi e tanto meno, rifiuti umani, impegniamoci a  costruire un mondo nuovo nel solco del pensiero e dei saperi dei giusti che ci accompagneranno in un cammino sicuramente difficile, ma non impossibile. Non ho usato la parola cultura, parte fondante del Manifesto. È qui che la leggerete nella sua centralità così come nel riproposto testo del Manifesto, richiamerà sicuramente l’attenzione di tutti quelli che singolarmente e/o insieme credono nel sapere e nel mondo dei “saggi” e dei “giusti” per cambiare il mondo. Il percorso dei tempi umani si compone del passato da conoscere, del presente da vivere e del futuro da costruire. Nel percorso dei tempi umani del futuro da costruire nella nostra città, un ruolo centrale appartiene alla CULTURA. Oltre a ricordare Danilo Dolci, a cui fu dedicata con sede ad Agropoli, l’Associazione “Amici di Danilo Dolci” ed un Premio Nazionale Danilo Dolci, mi corre l’obbligo di ricordare il prof. Michele Siano, un cilentano “giusto” e “saggio” facente parte del sodalizio, che contribuì attivamente alla stesura del Manifesto da me riproposto, recuperandolo dall’Archivio della memoria, in quanto all’epoca ero il presidente dell’Associazione “Amici di Danilo Dolci”, un’Associazione che si unì in rete ad altre mille Associazioni culturali della provincia di Salerno, in un importante organismo culturale di secondo livello, LA CONSULTA PROVINCIALE DELLA CULTURA di cui fui socio fondatore e primo Presidente, che morì cammin facendo, di nanismo culturale, un male che fa tanto male al nostro Essere uomini poco “saggi” e poco “giusti”.