Mercato San Severino: Costa, il vernacolo di Ruggiero a “Benvenuta Estate”

Anna Maria Noia

Prosegue con successo la serie di manifestazioni approntata per “Benvenuta estate”, in località Cupa della frazione Costa – a cura dell’organizzatore, Luigi Grimaldi. Ieri – sabato 27 giugno – ospite della serata a tema, incentrata stavolta sul dialetto napoletano e sui mille aspetti di Napoli, lo scrittore e poeta partenopeo Antonio Ruggiero. Un poeta vernacolare, i cui numerosi interventi sono stati sottolineati e inframmezzati da intermezzi musicali prettamente meridionali, campani, napoletani. Musica a cura degli “amici” del “principe” Grimaldi. A moderare, il direttore del nostro quotidiano Rita Occidente Lupo. Che ha fatto notare come quello di iersera fosse un appuntamento con la letterarietà “stasera partenopea – ha dichiarato – domani [oggi, ndr] genovese”. Infatti, tra il folto pubblico presente sabato alla kermesse vi erano le due eccezionali “guest star” conosciute lo scorso anno, nella medesima occasione “creata” e voluta dal “padrone di casa” – solo che era in agosto – l’autrice Aure Marra Majandi (Genova) accompagnata dall’assessore ligure Bettj Bolognesi. Che esprimeranno il proprio pensiero stasera, domenica 28 giugno, alle 21.30. “Il poeta sembra essere un personaggio atipico – ha iniziato Rita Occidente Lupo – con la testa fra le nuvole. Antonio Ruggiero non è così, è sì sognatore ma partecipa alla realtà e non si chiude in un angolo tutto suo.” Citate dalla conduttrice della soirèe anche le complesse personalità poetiche Alda Merini e Leopardi – incomprese nella loro contemporaneità.Sotto la lente, i vicoli e gli scorci di Napoli – la “Napule sott e ncoppa” descritta dall’autore. Tra le sue pubblicazioni – rigorosamente in vernacolo – appunto “Napule sott e ncoppa”, con prefazione di Roberto Murolo ed edita nel 1991, “Pruciess in Paraviso” e altre eccellenti pubblicazioni sulla filosofia di Napoli e soprattutto sul riscatto sociale invocato in ogni suo libro. “Ho amato la poesia fin da ragazzo grazie a una docente – ha espresso, durante l’ideale talk show.”Varie battute, poi, sono state esplicitate sul “dolore” che porta allo scrivere ma “per una esigenza per se stessi, prima che per il pubblico.” Ma Ruggiero ha affermato che la poesia “non è solo dolore, bensì anche gioia”. Il poeta, in effetti, scrive per la gente che “crede nel sentimento e spezza le catene con i suoi sogni.” “La poesia – ha proseguito Antonio Ruggiero – deve comunque generare discussione.”Dopo tante declamazioni di liriche, ecco “provvidenziale” (se così si può affermare) la musica, con mandolino, tamburello e altri strumenti di accompagnamento melodico: tarantelle del ‘600, “O marenariello” e altri classici della tradizione, infine brani più contemporanei hanno visto esibirsi sapientemente e magistralmente del gruppo di Costesi. Bene eseguite le canzoni più pregnanti delle temperie storiche napoletane, amena e talentuosa l’ensemble. Non sono neanche mancati dei carmi, dei poemi dedicati – simpaticamente – alle nuove generazioni: rime fresche e vivaci su disparati argomenti cui i giovani sembrano essere maggiormente inclini. Tra queste: “E tre zitelle”.

Infine, qualche battuta da parte di Aure Marra Majandi intervistata dalla Occidente Lupo: “Amo il Sud – ha detto – e vengo qui, appunto al Meridione, in quanto vi sono slanci che al Nord si sono ormai persi.”“Ho iniziato anch’io con la poesia – ha chiosato – e anche nei romanzi prediligo le sensazioni dell’amore.”