Salerno: Cisal, 1 maggio, al centro i lavoratori!

«Più lavoro,  meno diritti! Quale primo maggio per i lavoratori del commercio? A Salerno e in tutta la provincia la crisi e le tasse stanno uccidendo i diritti dei lavoratori. Ogni diritto al riposo è stato cancellato dal decreto Bersani, una finta liberalizzazione che ha causato più danni che guadagni. A causa della cecità dei nostri governanti adesso il settore è costretto a turni no-stop con seri dubbi sul ritorno economico. A Salerno, in occasione delle festività del 25 aprile e di questo Primo maggio, abbiamo visto come i dubbi sulla reale portata economica degli orari continuati all’interno delle attività commerciali cittadine abbiano segnato un fallimento. Sono fin troppe le attività in chiusura (vedi realtà importanti come la Coin sul Corso Vittorio Emanuele). E non per colpa dei commercianti e degli onesti lavoratori che ogni giorno si alzano la mattina per cercare di portare a casa uno stipendio. Le fallimentari politiche economiche, che stanno affossando il tessuto sociale più della crisi, costringono i lavoratori a dover lavorare anche nel giorno di festa a loro dedicato! Di quale festa stiamo parlando? Di quali diritti? Di quale lavoro? Non diventa più una scelta derivata dalla fantomatica ‘liberalizzazione’ ma dalla costrizione a non poter fare a meno di tenere alzate le serrande. Se non si rimette al centro il lavoratore, con i suoi diritti, come si può pensare di rilanciare il lavoro in queste condizioni? Il nostro auspicio, per il Salernitano e la Campania, è che con il futuro Governatore, chiunque sia, segni una svolta con il passato chiudendo definitivamente questa crisi nera e cambi registro per una Campania nuova, che valorizzi le sue peculiarità tenendo sempre al centro il lavoro, fondamentale per far ripartire l’economia e rinforzare il tessuto sociale».