Eboli: Vecchio “L’Immondezzaio”

La Corte di Giustizia Europea ha confermato che la Campania non ha diritto di recuperare 18,5 milioni di Euro di fondi di coesione destinati alla gestione dei rifiuti. I fondi erano stati tagliati perché la nostra regione non ha garantito che lo smaltimento dei rifiuti si realizzasse senza pericolo per la salute dell’uomo e senza recare pregiudizio all’ambiente. A tal proposito va rammentato che negli anni ’90 proprio la discarica di Grataglie accolse i rifiuti di qualunque genere dei comuni campani. Va altresì ricordato il conseguente nostro triste primato nella graduatoria delle zone colpite da tumori. La mancata bonifica dei siti risale al 1999 per totale incapacità della Giunta Regionale dell’epoca. La condanna giunge in quanto negli ultimi cinque anni, il nuovo governo regionale non ha fatto nulla per risolvere il problema. Le cosiddette ecoballe erano sette milioni ed oggi continuano ad essere sette milioni, ed eguale nel tempo è rimasto il numero dei siti inquinati. Palese l’incapacità di governare della Giunta Regionale che, indipendentemente dal colore politico,  gestisce il potere fregandosene della salute e del benessere dei  cittadini. Nella nostra città, a S. Nicola Varco, nelle vicinanze di Cilento Outlet Village, sull’area destinata all’allestimento del mercato ortofrutticolo ( per il quale erano stati investiti oltre dieci miliardi delle vecchie lire), è stata sequestrata una vera e propria discarica a cielo aperto(ottima l’azione della magistratura, pessima quella della politica). Centocinquantamila metri quadri coperti da rifiuti di ogni genere, gomme e plastica comprese, altamente dannosi per la salute dei cittadini della Piana del Sele per cui immediata dovrebbe esserne la bonifica da parte della Regione che ne detiene la proprietà. Ad aggravare il disastro ambientale, sono rientrate ad Eboli, di ritorno da Acerra le centinaia di ecoballe passate dal possibile fuoco del termovalorizzatore, all’acqua del sito di Coda di Volpe, trasformato da depuratore in discarica. Il telone di protezione, bucato in più punti, non protegge dalla pioggia le ecoballe del cui contenuto misterioso, si cerca di accertare la natura. Il comitato di S.Cecilia denuncia lo stato in cui si trova il sito di Coda di Volpe, diventato anch’esso una discarica a cielo aperto, dopo che dalle ecoballe sfaldate l’immondizia indifferenziata si è completamente sparsa sul terreno. Questo è lo stato pietoso in cui versano le zone in cui viviamo, nell’indifferenza completa per la nostra salute. Vogliono ammazzarci nelle nostre case! Il nostro territorio ha bisogno di governi più seri e capaci per risanare la nostra Regione e la nostra Eboli ed evitare che diventino vieppiù un immondezzaio.

Fausto Vecchio