“Lo Stato s’ indigna, si impegna, poi getta la spugna con gran dignità” (Fabrizio De Andrè)

 Giuseppe Lembo

La minoranza silenziosa che lavora coscientemente è quella che permette a questo Paese, profondamente corrotto, di essere ancora in piedi. Ho letto con disperata attenzione questa frase che titola il mio presente scritto sui gravi mali d’Italia, sull’edizione campana di Repubblica – Napoli. Esprime il pensiero di un dirigente medico campano a proposito della malasanità campana dove mentre al Cardarelli si muore dimenticati sulle barelle (sono ben trenta) in attesa di essere presi in cura dal sistema sanitario e fare gli opportuni interventi a tutela della salute del cittadino, al Secondo Policlinico in questi giorni d’estate c’è stata una situazione di diffuso riposo con vacanze per tutti, pur essendo di fatto e di diritto in servizio. L’amara denuncia-appello è una ulteriore riprova dei gravi mali d’Italia e meridionali in particolare; il nostro, è un Paese gravemente ammalato che si regge, come dice lo scrivente dottore, su di una minoranza silenziosa che lavora e permette nel bene e nel male di andare avanti, per il bene comune degli italiani. È pur vero e senza ombra di dubbio che, grazie ad una minoranza silenziosa, il Paese va ancora avanti lavorando con la dovuta coscienza per il bene della società come insieme e del cittadino purtroppo sempre meno protagonista, sempre meno protetto nei suoi diritti di uomo di questa Terra in affanno perché violentata, perché maltrattata da chi fa della corruzione il primo impegno di vita, vivendo nell’illegalità e creando attorno un clima di illegalità diffusa. L’Italia della minoranza silenziosa è la vera Italia protagonista di oggi; sono i silenziosi che responsabilmente lavorano, a garantirne il funzionamento, garantendo quei servizi sociali e per il cittadino, senza i quali si muore. Che bello avere una minoranza silenziosa che ancora lavora per il bene dell’Italia e degli italiani sempre più sedotti ed abbandonati; sempre più maledettamente soli con se stessi! Grazie a questa minoranza ancora funzionano le cose italiane; ancora, viene in parte garantita, l’Italia del dolore; l’Italia della sofferenza dei più. Ma, fino a quando potrà durare? Tanto, fino a quando la minoranza degli italiani silenziosi, deciderà di fare il proprio dovere anche se il contesto di riferimento è fortemente sfasciato. Nonostante il diffuso buon senso comune e la volontà di guardare avanti nonostante tutto, anche la minoranza degli italiani silenziosi, per le crescenti difficoltà in cui si trova a vivere, si va sempre più sfilacciando e dà sempre più segni evidenti di cedimento. Il sistema Italia, è ormai un sistema in forte crisi; purtroppo, alla base manca di quell’energia vitale e quella credibilità senza la quale è difficile pensare al futuro. Manca un progetto Italia, basato su di un modello di vita credibile e condiviso, dove ciascuno con dignità riesca a vivere rispettando e ricevendo come atto dovuto quel rispetto umano, purtroppo ormai cancellato. Tutto, di questa nostra Italia è poco positivo; sono in tanti a parlare, ma di risultati concreti purtroppo, non se ne vedono all’orizzonte, sempre più piatto; dai confini sempre più corti. E così, mentre la confusione aumenta, mentre il senso del futuro mancato diventa la condizione comune anche degli italiani silenziosi, si va velocemente verso il declino, un declino inarrestabile se non si trova la strada giusta da percorrere, per salvare l’Italia, un Paese ormai alla deriva, da allarme rosso; sono solo in pochi quelli che sanno ascoltare il grido di dolore che viene dalle sue viscere più profonde. È ormai tempo di decisioni coraggiose; occorre e da subito, dichiarare senza girarci attorno, l’emergenza in cui si trova a vivere il nostro Paese sempre più vicino al declino.