Provincia: la prima del Presidente

Aldo Bianchini
Alle 10.37 parte l’era provinciale di Edmondo Cirielli dopo oltre trent’anni di dominio del centro-sinistra. Emozionato al punto giusto, solo per qualche minuto. Giuramento letto con voce quasi roca, ma il momento vale davvero la pena di viverlo fino in fondo. Poi subito lo scontro, non voluto e forse inaspettato, con un volpone della politica come Salvatore Memoli che interrompe il Presidente per una mozione d’ordine. La paziente democraticità di Cirielli vacilla paurosamente, sembra emergere troppo la sua anima missina. Ma è solo un attimo, il Presidente riesce a guidare se stesso arrivando addirittura a complimentarsi con Memoli per l’eccezione: la sinistra (cioè la minoranza) non può stare seduta alla destra della presidenza; se ne riparlerà nella riunione dei capi-gruppo. In passato sulla destra c’è stata sempre la minoranza, ma quella minoranza era sempre di destra; il cerimoniale è avvertito. L’elezione dei consiglieri viene proclamata all’unanimità. Subito dopo le dichiarazioni di voto per il punto due, l’elezione del Presidente del Consiglio; senza tentennamenti le dichiarazioni dei gruppi e dei singoli consiglieri: da una parte la neo eletta Eva Longo e dall’altra il navigato Francesco Alfieri. Alle 10.59 prende la parola l’ex presidente Angelo Villani che invita la maggioranza a “concordare” e non a “comunicare” il nome sul quale dovrebbero convergere i voti di tutta l’assemblea per garantire una presidenza super-partes. Dalla maggioranza viene subito la risposta tagliente: “Se non votate la Longo noi ci eleggeremo anche il vice-presidente”. Una risposta che sembra un vero schiaffo alla democrazia. Si va alla prima conta con il risultato di 23 a 14; occorrono venticinque voti a favore, per cui si passa alla seconda conta. Risultato identico anche se, più per agitazione mediatica che per fatti reali, nelle more della sosta qualcuno accreditava un distinguo da parte della componente IdV. Peccato, poteva essere davvero una buona occasione per partire, con tutti i distinguo di natura politica, con una comunione di intenti a favore del territorio. Questa la cronaca di quanto accaduto nella mattinata; domani il Presidente del Consiglio, così come il vice, sarà eletto a maggioranza semplice; speriamo che la maggioranza non segua la minaccia del consigliere dell’UDC di fare proprio anche il vice-presidente. Cosa dire dell’intero Consiglio Provinciale e come esso è apparso, pur con qualche tifoseria da stadio di troppo, agli osservatori. Qualcosa è cambiato, almeno a mio parere, questo Consiglio sembra decisamente più politico del precedente; frutto dell’opera della minoranza che ha una caratura sostanzialmente molto più politica delle minoranze del passato.

Un pensiero su “Provincia: la prima del Presidente

  1. Ho letto l’ articolo con un pizzico di stupore.
    Direttore, Lei è conosciuto come un commentatore pungente e innovativo nel quadro politico salernitano e non solo.
    Probabilmente, in questo intervento la sua, voleva essere solo ironia.
    In special modo quando spiega, a chi non c’era, l’atteggiamento del presidente Cirielli , :”…. sembra emergere troppo la sua anima missina”.
    Ecco egregio direttore, mi consenta di definire, la sua è un’affermazione inesatta e travalica la realtà delle cose.
    Il sottoscritto che ha militato dal 1970 nel MSI, fino al suo scioglimento con l’abiura di Fiuggi, non ricorda il “capitano” fra i missini salernitani.
    Infatti posso solo testimoniare che “lui” è arrivato” nel NOSTRO mondo, anzi nel mondo in cui ha fatto “carriera”, solo con l’avvento di All. Naz , sfruttando e capitalizzando i sacrifici e le politiche fatte, in anni “ duri” e difficilissimi , da tanti giovani e meno giovani, che avevano sacrificato tutto anche la vita, per le idee che G. Almirante e l’universo missino volevano tramandare.
    Mi permetto, e chiedo scusa per l’ardire, di correggerla.
    Se avesse scritto” sembra emergere troppo l’anima ALLEANZINA”,(prepotenza ed arroganza) …beh!!! penso che sarebbe stato nel giusto.
    Si sig. direttore, l’animo “MISSINO sta agli antipodi dell’animo ALLEANZINO come stanno agli antipodi le visioni del mondo della DESTRA missina dalla visioni del mondo “ liberale e libertino” di All. Naz prima e del popolo delle Libertà di oggi.
    Come è falso definire la coalizione di partiti (decapartitini + un numero di cespugli), che ha vinto a Salerno di DESTRA o centrodestra.
    Per questo motivo, il consigliere Memoli poteva anche fare a meno di parlare di riposizionamenti, poiché nello schieramento che ha portato alla vittoria questa coalizione c’è di tutto, tranne lo spirito e la visione dell’uomo di destra.
    Infatti , il partito che ha vinto è il Popolo DELLE libertà, badi bene il partito è “ DELLE” libertà e non “DELLA” LIBERTA’’’.
    Questa nuova realtà è l’aggregazione più variegata che il mondo politico italiano abbia assemblato.
    Voglio ripetermi, secondo i canoni tradizionali, fra i sostenitori di Cirielli c’è di tutto tranne l’anima MISSINA e di DESTRA.
    Il Mondo missino abbracciava una SOCIALITA’ che questo nuovo raggruppamento non rasenta nemmeno:
    Nel programma MISSINO il punto cardine era”LO STATO NAZIONALE DEL LAVORO”
    Il Msi proponeva la terza via tra liberal capitalismo e marxismo, una sintesi tra nazione e socialità, la “partecipazione dei lavoratori alla direzione responsabile della produzione ed al profitto dell’impresa”.Si poneva come “ALTERNATIVA AL SISTEMA LIBERL CAPITALISTA”.
    Sig.. Direttore, lei è un attento osservatore, ha letto da qualche parte un accenno a questo programma?
    La Destra, sig. Direttore, è quella visione del mondo che fa DELLA Liberta’, un valore unico ed irripetibile e che trae la sua origine dal“DIRITTO NATURALE” e non “Le Libertà” che partono dalla “pancia “ della gente.
    Tuttavia, spero, per il bene della nostra comunità che questa nuova coalizione al POTERE, possa portare qualche miglioramento alla cosa pubblica, anche se da come ha avuto inizio(spartizioni, minacce e capitolazioni -De Mita docet), non ha molte probabilità di durata , come è già successo in altre amministrazioni governate dallo stessa “armata brancaleone” negli ultimi dieci anni sia nella nostra provincia che alla Regione , quando con giochi di potere fu messo alla porta il “governatore” Rastrelli.
    Dott. Bianchini, questa coalizione che ha vinto alla provincia, non è ndiDESSTRA, ne di centro destra, ma è solo un ‘aggregazione(libertina, liberale, conservatrice, democratica, massone, socialista) di potere che si scioglierà come neve al sole al primo cozzar d’interessi.
    Distinti saluti
    Prof. Primo Carbone
    Componente del C.C. de La Destra

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