FDI dossier fotografico “Salerno dimenticata”

Nella mattinata di sabato 21, i membri del comitato cittadino di “Fratelli d’Italia”, insieme con i militanti salernitani del movimento giovanile del partito, hanno pedalato nelle strade cittadine attraverso un percorso che ha avuto cinque tappe simboliche per una realtà urbana ampiamente e platealmente dimenticata, da anni, dalla pomposa quanto ormai vacua agenda delle tradizionali inaugurazioni settembrine: cinque luoghi – fotografati in una sorta di dossier che ritrae una Salerno sedotta negli anni da mirabolanti promesse e poi abbandonata nell’assoluto degrado – che attestano incontestabilmente il fallimento che caratterizza l’idea di città con cui in questi anni si è carpito il consenso dei cittadini salernitani. La prima tappa è stata la chiesa di Santa Maria de Lama, nel cuore antico della città, una delle più antiche chiese di Salerno, dove vi sono le uniche testimonianze di pittura longobarda presenti in città: chiusa da anni, abbandonata e trasformata all’esterno in discarica, è la prova evidente di come la quasi totalità ( Palazzo Fruscione ne è parte importante ma non esaustiva ) di quello scrigno di arte e cultura che è il centro antico di Salerno sia da anni totalmente lontano da un progetto complessivo di recupero che ne valorizzi una vera fruibilità in senso turistico. La seconda tappa della nostra pedalata è stata Matierno, prima a via degli Etruschi e poi in via de Biasi, dove invece vi sono gli scheletri di due complessi abitativi concessi in anni precedenti ai terremotati ma oggi abbandonati: questi edifici dovevano essere urgentemente rimossi a tutela della salute dei cittadini dei complessi abitativi adiacenti, a causa della presenza di amianto a via degli etruschi e della estrema fragilità del complesso in via De Biasi, divorato due anni fa da un incendio; ma in entrambi i casi, nonostante le continue sollecitazioni dei residenti preoccupati, l’amministrazione comunale – di risposta – ha preferito e continua a preferire una sorta di “indifferenza amministrativa”. Nella terza tappa gli attivisti di Fratelli d’Italia hanno sostato presso una piazzetta di lungomare Colombo, oggetto negli anni scorsi di un piccolo intervento di arredo urbano, che oggi però è caratterizzata solo dall’incuria, dall’abbandono e dall’assenza atavica di ogni intervento di ordinaria manutenzione, assolutamente prioritaria lungo quel litorale cittadino che rimane, anche iconograficamente, il biglietto da visita principale per l’intera città. Nelle ultime due tappe, la quarta e la quinta di questa lunga pedalata attraverso l’intera città, i militanti del partito di Giorgia Meloni hanno fotografato due realtà “incompiute” la cui presenza sul territorio – attraverso unicamente lo scheletro iniziale delle strutture architettoniche – dimostra il fallimento delle promesse del passato in due campi ritenuti da sempre “strategici” dalla vulgata deluchiana: in via san Leonardo la struttura appena iniziata e mai completata di quello che doveva essere lo stabilimento principale della FINMATICA, punta di diamante di un nuovo distretto tecnologico che doveva fare di Salerno il fiore all’occhiello del Sud in termini di innovazione tecnologica e rivoluzione 2.0; ed infine, nei pressi dello stadio Arechi, il cantiere fermo – quasi abbandonato – del palazzetto dello sport, che conferma non solo – se ce ne fosse ancora bisogno – il pluri-confermato fallimento della cantieristica delle opere strategiche ( tutte al palo da anni ) ma anche l’incapacità di creare nella città spazi per la pratica sportiva che diano la possibilità di far crescere, insieme al calcio, altre tradizioni sportive minori ma non meno importanti,  esistenti da sempre nella comunità cittadina ma da sempre trascurate perché non di richiamo per la politica cinica dell’ossequio esclusivo ai grandi numeri.  “Urge a questo punto – dichiara Rosario Peduto, portavoce cittadino del partito – abbandonare un’azione amministrativa volta esclusivamente alla propaganda per recuperare un metodo che possa ridare decoro e speranza nel futuro ad una parte consistente della città che vive oggi solo il fallimento delle tante promesse del passato sul lavoro, sulla svolta turistica, sui cantieri, sulla rinascita dei quartieri e su tante altre parole d’ordine che oggi pagano invece lo scotto di una realtà, attestata dal nostro dossier fotografico, che dice altro ed a cui noi vogliamo dire altro, a partire dalla costruzione di una idea di città e del metodo amministrativo per realizzarla che riponga al centro due pietre angolari: LAVORO per i salernitani e DECORO per Salerno.“