Sala Consilina: missiva a Napolitano su tribunale

Caro Presidente, quale garante della Carta Costituzionale, mi chiedo come possa argomentare in tal modo: ” è scandaloso e inaccettabile rimettere in discussione la riforma delle circoscrizioni giudiziarie per ciechi motivi di particolarismo anche politico». In qualità di avvocato, appartenente ad un Foro soppresso- nella fattispecie Sala Consilina, provincia di Salerno e regione Campania , accorpato al Tribunale  di Lagonegro, provincia di Potenza e regione Basilicata- dalla riforma delle circoscrizioni mi  sono sentita privata dei diritti fondamentali che devono essere garantiti “senza se e senza ma”. Difatti per i cittadini della Comunità del Vallo di Diano  vi è stata una grave negazione dei suddetti diritti e per tali motivi abbiamo ritenuto di doverci rivolgere alla Consulta,  quale organo di garanzia  e di protezione  contro le loro violazioni. Pertanto  le sue affermazioni non solo sono apparse incongrue ed inopportune, ma addirittura  configurano, a mio parere, un indebito strumento di pressione su un organo, che è deputato a pronunciarsi sulla illegittimità costituzionale del decreto legislativo 155/12  per eccesso di delega. Vorrei  tanto non essere sicura che le mie rimostranze restino inevase, perché  ritengo che in Italia non si realizzerà mai il sogno americano, per il quale anche un singolo cittadino può interloquire con il Presidente degli Stati Uniti. Noi siamo Italiani e nella fattispecie meridionali e, conseguentemente, figli di un Dio Minore. Buon settennato, Napolitano, Presidente della Repubblica Italiana, ossia di tutti noi!

avv. Rosa Pepe