Agro: Cia su allarmismi irrigazione

Non mancano, soprattutto negli ultimi tempi, allarmi sull’utilizzo di acque d’irrigazione per uso agricolo  che, impiegate per l’ottenimento dei prodotti agricoli, determinerebbero nell’Agro-nocerino-sarnese l’aumento di malattie tumorali. La Confederazione italiana agricoltori  di Salerno, nel mentre  si unisce ai ricercatori del CNR e alle diverse associazioni operanti nell’agro che chiedono l’istituzione del registro dei tumori,  vuole anche sottolineare che l’agricoltura  dell’agro nocerino sarnese,  oltre a concorrere a determinare  la ricchezza dell’ economia della nostra provincia, svolge una  funzione silenziosa, ma importante:

quella della difesa del territorio dal rischio idrogeologico attraverso il controllo del deflusso delle acque ad evitare l’erosione dei terreni;

  • quella della prevenzione di dissesti idrogeologici, frane ed inondazioni.

Per questa importante funzione gli agricoltori non ricevono sussidi o prebende. Non va dimenticato, poi, che senza la loro presenza e il loro costante lavoro di coltivazione dei terreni sia in pianura che in collina, frane ed alluvioni distruggerebbero le nostre città.  La Cia di Salerno, quindi, vuole rappresentare con forza l’esigenza di difendere questa Agricoltura del bene comune, non sottraendosi dal denunciare eventuali comportamenti illegittimi di qualcuno, ma rivendicando il diritto di continuare a  produrre alimenti sani e genuini, senza pesticidi, garantendo così la salute dei consumatori. Per fare questo, però, è del tutto evidente che occorre innanzitutto  evitare le esondazioni del fiume Sarno e dei suoi affluenti, monitorare i pozzi presenti, per evitare di utilizzare acque d’irrigazione inquinate e attivare tutti i meccanismi di prevenzione possibili. La Confederazione italiana agricoltori è disponibile, sin da subito, a partecipare ad una task force, formata dall’Assessorato regionale  all’ambiente. dai sindaci dell’agro, dal consorzio di bonifica, dall’ASL,  dall’autorità di Bacino, dal Cnr, dall’Università, dalle associazioni ambientaliste e da qualsiasi altro possa portare un contributo alla discussione, al fine di monitorare il fenomeno, impedire abusi e proporre soluzioni, per difendere la salute dei cittadini e l’agricoltura dell’agro.