Salerno: Festa Liberazione, Cisl in piazza a nome dei sindacati

La ricorrenza del 25 Aprile 2013 assume un sapore particolare. A distanza di 70 anni dai giorni in cui l’Italia fu liberata dalla dittatura e dalla occupazione nazista, il messaggio di speranza e di rinascita che arriva è quanto mai attuale e concreto. Ci pare, infatti, anacronistico e superfluo evidenziare da che parte stava il giusto anziché indicare chi era dalla parte sbagliata. Il sangue versato da partigiani, soldati italiani ed alleati è stato utile a creare il seme dal quale è germogliata la nostra democrazia. Dei valori della resistenza è intrisa la Costituzione dell’ Italia democratica, rendendola sempre attuale. Chi intende relegarli in un passato lontano non fa opera meritoria. Fascismi e razzismi ancora albergano nei comportamenti di molti cittadini europei. Le regole, i principi, il rigore istituzionale sancito nella Costituzione del 1948, scritta ed approvata da chi aveva contribuito alla Liberazione, insieme all’entusiasmo delle italiane e degli italiani, hanno consentito al nostro paese di risorgere dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale ed avviare e concludere il piu’ grande ciclo di trasformazione sociale della nostra storia. Spesso viene dimenticato il ruolo da protagonista vissuto dalla nostra terra, la Provincia di Salerno e poi la città di Salerno, in quelle giornate del 1943 che segnarono una svolta nella storia del nostro paese. Prima con lo sbarco delle truppe alleate sul litorale della nostra meravigliosa provincia, poi con la storica decisione di fissare proprio a Salerno, una capitale provvisoria dell’Italia che stava per rinascere e per iniziare una nuova fase della sua storia. Ebbene questi due episodi, indimenticabili per la nostra storia di salernitani, riassumono i valori del coraggio e della democrazia. Oggi, la crisi economica che tutti conosciamo e viviamo è anche crisi di valori. Certo non si sopravvive e non si manda avanti una famiglia o una azienda con i soli “buoni propositi” ma il 25 aprile di quest’anno, una ricorrenza che arriva in un momento politico molto delicato, deve rappresentare un fattore di svolta. Un cambio di passo che gli italiani chiedono. Uno scatto in avanti che deve riguardare tutti, a cominciare da chi oggi è classe dirigente: politici, amministratori, imprenditori e forze sociali. Prima di chiedere alla gente dobbiamo essere noi, per primi, a dare. L’appello che parte dalle Organizzazioni Sindacali salernitane, da CGIL CISL UIL, è rivolto a chi, oggi, sul territorio della provincia di Salerno, amministra e guida i principali enti. Da Palazzo Sant’Agostino al Comune di Salerno, passando attraverso le altre amministrazioni locali di grandi, piccole e medie dimensioni. E’ il momento della responsabilità e di riscoprire quei valori che giungono ai giorni nostri dalla storia della Liberazione: il coraggio di affrontare il futuro, la capacità di confrontarsi con tutti gli attori della società per cercare e trovare soluzioni alle difficoltà dei nostri cittadini, superando concretamente le contrapposizioni inutili. E’ l’ora di dire basta alle inutili liturgie di procedure burocratiche ed amministrative, basta con i balletti sulle colpe di questa o di quella parte politica. La nostra gente, a cominciare dai lavoratori, esige risposte in tempi rapidi e con il massimo della partecipazione: risposte che devono prima di ogni altra cosa riguardare la vita quotidiana. Il metodo, il sistema al quale facciamo riferimento, che deve riguardare i diversi aspetti della nostra vita quotidiana: la politica, il lavoro, la famiglia. Negli ultimi anni, invece, si è proceduto a colpi di finta democrazia, perché ogni componente in campo ha ragionato per la tutela dei propri interessi. Noi, come organizzazioni sindacali, abbiamo già dato prova di un cambiamento nella gestione delle vertenze dove è sempre più difficile chiedere, sempre più normale condividere le difficoltà che le imprese hanno nel mantenere la produzione e l’occupazione. Questo non basta: è necessario che tutte le parti sociali investano tempo e risorse umane per la creazione di nuove opportunità: per il lavoro, per l’eliminazioni delle disuguaglianze sociali, per la difesa dello stato sociale, per la dignità della persona. Le organizzazioni sindacali sono pronte a fare la loro parte in quella che deve essere una nuova fase della storia italiana e della nostra terra, un momento che deve ripartire dai valori della Liberazione, dal patrimonio di democrazia e di libertà che ha consentito lo sviluppo del nostro paese. Facciano lo stesso anche gli altri protagonisti della nostra Provincia: le amministrazioni locali, i rappresentanti del mondo dell’impresa, la classe politica tutta. Al mondo della politica chiediamo di ridurre in maniera concreta i costi inutili di burocrazia ed apparato per favorire politiche sociali, agli imprenditori di mettersi al fianco dei lavoratori per la tutela del futuro. Solo a quel punto saremo legittimati a chiedere e non solo a pretendere, dai nostri concittadini, dando altresì il giusto valore a quelle tante persone, donne e uomini, che si immolano ancora per garantire libertà e democrazia.