Movimenti in centro

Angelo Cennamo

Il panorama frammentato del futuro assetto parlamentare e’ per i suoi tre quarti gia’ delineato. Bersani, salvo colpi di scena, dovrebbe spuntarla su Renzi, alle primarie del Pd. Alfano consolidera’ la sua leadership nel Pdl, e Grillo bissera’ con ogni probabilita’ il successo delle regionali in Sicilia. Al netto di Di Pietro e della Lega, che dovranno fare i conti con uno sbarramento che si preannuncia preoccupante, manca un ultimo pezzo per completare il puzzle. Vale a dire, quella vasta area di centro o centro destra, dentro la quale stanno confluendo, in queste settimane, una miriade di associazioni e di movimenti ascrivibili alla cosiddetta societa’ civile e all’elettorato tipicamente moderato (?). I nomi che ruotano intorno a questo polo, cattolico ma poco liberale, li conosciamo gia’. Nella lista spiccano finti capitalisti, ex sindacalisti, ministri senza ministeri, e politici di mestiere alla disperata ricerca di riciclo. Galli della Loggia, sul Corriere della sera, ne ha delineato i tratti e le sembianze definendoli : “Notabili”. I notabili aspirano ad intercettare i voti degli ex berlusconiani e degli astensionisti dell’ultim’ora puntando sulla leadership di Monti e sulla sua fantomatica agenda. La maggioranza degli italiani, lo sappiamo, non e’ di sinistra e non si identifica con il sindacalismo cigiellino. Il Cavaliere lo capi 20 anni fa, traendone le migliori conseguenze. Oggi, quella stessa intuizione la si vuole perpetuare all’insegna di non si sa bene cosa. Intervistato su La7, Andrea Olivero, presidente delle Acli ed uno dei protagonisti del movimento “Verso la terza Repubblica”, ha duramente criticato la riforma delle pensioni introdotta dal ministro Fornero (tra l’altro, uno dei pochi colpi riusciti al governo tecnico), suggerendo di ritornare al sistema retributivo previgente. Se questo e’ il montismo dei futuri repubblicani, che ne sara’ di quell’agenda?