A te che leggi dopo mezzanotte…”Il mondo è grigio, il mondo è blu”

Giuliana Rocci

Il mondo è grigio il mondo è blu, la mia tristezza resti tu, il mondo è grigio il mondo è blu, adesso non sorrido più…” Ormai non riusciva più a sorridere: dentro si portava un oceano di tristezza. Era semplicemente spenta, appassita giacchè tutto sembrava remarle contro…e lui era stata l’ultima sua delusione! Naufragata nell’incomprensione più inspiegabile, nell’anoressia dialogica e nell’anemia sentimentale. Eppure, c’erano state le scintille: lei le aveva avvertite al solo vederlo, nello sfiorargli la mano..poi, tutto s’era ingarbugliato e non riusciva più a comprendere il bandolo dove finito fino a qualche ora prima. Era stato un sogno, al quale continuava a restar legata e del quale non riusciva a sbarazzarsi. Aveva sospirato di poter esser con lui lontano, in un’altra dimensione, surreale di leggerezza. Aveva fantasticato e quest’era stato forse il suo più grande peccato: aver desiderato che si realizzasse ciò che da sempre si portava dentro. Poi, dinanzi ai suoi dinieghi, alle sue chele penetranti, alla sua chiusura, s’era dovuta rassegnare, così credeva, vista la sua reazione strizzata. Aveva rigettato l’ancora in mare: non l’aveva raccolta! Erano stati ingoiati i giorni, tra l’amaro del ricordo e la nostalgia del passato immaginato. Poi, s’era decisa  a riscrivergli, già aveva osato circa venti giorni prima, con scarso successo. Invano aveva atteso una risposta, sgocciolando gli attimi…poi, s’era arresa alla realtà del silenzio! Quel pomeriggio, dinanzi all’ennesima news su di lui, l’impulso di essergli vicina, con la consapevolezza d’una risposta che non le sarebbe mai giunta: ormai, tra loro, il fossato dell’incomunicabilità. Invece…la vita, un’eterna sorpresa. Lo tsunami dileguato…Celere, a distanza di poche ore, entro la mezzanotte, come se niente fosse avvenuto, lui le rispondeva. Riprendeva il loro dialogo virtuale, come se dal giorno prima interrotto. Pazzesco, pensava lei, saltando di gioia, col cuore in brodo di giuggiole, dietro la pila della contaminata felicità. Si sentiva meno stanca, ma ugualmente sfibrata da quelle attese sentimentali che doveva dosare. Lui le ricambiava le righe, sulla stessa lunghezza d’onda: si ritrovavano magicamente a scherzare, lui a ringraziarla d’averlo fatto sorridere per quel che stava vivendo, non senza danni! Bastava poco per esser felice, pensava lei accelerando la voglia di vivere, che le  riportava emozioni in fila, come soldatini di piombo, in una scatola da collezione. Voleva rivederlo? No, decisamente: forse quella magìa sul filo virtuale, li univa più dello stesso reale, che non avevano saputo gestire da vicino, per paura di perdersi…almeno lui,  incollato ad un ruolo che lo stritolava, senza renderlo autentico se non a distanza…! Ma anche questo a lei bastava, in quanto si rendeva conto che allora non s’era mai sbagliata: quella sera, davanti a tutti, l’aveva guardata fuggevolmente, ma intensamente! E quell’altra, che le aveva stretto la mano ringraziandola, sorridendo d’intesa. E quell’altra, che l’aveva contemplata tra le gocce di pioggia, col coprispalle blu…no, lei contava e come per lui, che aveva avuto solo paura, di amarla come non voleva!

Un pensiero su “A te che leggi dopo mezzanotte…”Il mondo è grigio, il mondo è blu”

  1. Che gran cosa che è il nostro cervello.
    Mi ricordo tanti anni fa, era il periodo di Basic Instinct, inizio anni ’90, quando un mio amico mi disse con un sorriso a 32 denti: stanotte ho fatto l’amore con Sharon Stone!
    L’aveva ovviamente soltanto sognata o immaginata eppure gli brillavano gli occhi.
    Perché la grandezza sta proprio in questo: siamo in grado di “vivere” in più dimensioni, a dispetto anche di ciò che diceva Marcuse.
    Finché non diventa patologico, ovviamente, il gioco vale la candela.

    Ve lo immaginate voi il mio amico alle prese con la “vera” Sharon?
    Che delusione ne sarebbe scaturita vederla struccata, e quanto insopportabile sarebbe apparsa quando le sue probabili bizze da star senza confini sarebbero diventate per lui pane quotidiano?

    Benedetto allora il mondo platonico, oggi reso più reale dalle tecnologie virtuali, che ci aiuta a sopportare meglio la cruda realtà fisica.

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