Febbre suina!

di Rita Occidente Lupo

Influenza suina, a caccia di vittime. Partita dalla terra del caffè, dilaga senza che le mascherine sterili, possano impedirne il contagio. Dopo il grasso periodo pasquale, l’allerta. Tabù per gl’insaccati. Sempre così. Quando scatta l’allarme, anche in altri luoghi del pianeta, tutti a correre ai ripari.   Banditi, per un lasso di tempo, cibi derivati. Un tempo, i candidi bipedi, in quarantena. Poi toccò ai volatili ed ora ai magnifici porcellini rosa. Che non riescono proprio a star bene. La loro influenza, letale. Il contagio, scongiurato attraverso le forme di contatto. Ancora non si viene a capo della vicenda. Come mai, questa brutta influenza, di fine stagione, stia falcidiando. Nel nostro Paese, disco non rosso. Il caso spagnolo alza comunque la guardia. Come di prassi, l’economia a riguardo, finirà in picchiata. Se per l’aviaria si riuscirono a tamponare le ripercussioni della carne bianca, per i suini il discorso, più complesso. Basta andare agli affettati, presenti su tante tavole. Ed ai numerosi alimenti, tra le mense. Qualcuno sfodera il suo cartello scontato. Merce in saldo, al costo piuttosto magro. La devastante mortalità, in Usa e Nuova Zelanda, fino a qualche giorno fa sorvolava l’Europa. Ora, la patria dei matador, fa ritrarre la tesi. Molti, ad esorcizzare carni insaccate. Per il momento. Come sempre ritorneranno, accuratamente stipate, tronfiamente sulle tavole imbandite,  a luci spente. E panico sedato.  Del maiale…non si rifiuta nulla!