Le fiere del libro

Laura Iuorio

Fino a qualche tempo fa, prima dell’avvento di Internet, le fiere del libro rappresentavano un’occasione fondamentale  per la compravendita dei diritti oltre che  per tastare il polso del mercato, rinsaldando contemporaneamente i rapporti personali.  Oggi, con il costante flusso d’informazioni del Web , le fiere sembrano aver perso il ruolo egemone che rivestivano in tempi addietro. L’appuntamento più importante resta la fiera di Francoforte , un vero marchio di qualità della cultura, la cui storia iniziò nel 400  quando Johannes Gutenberg, a Magonza, inventò la stampa a caratteri mobili che avrebbe rivoluzionato il mondo del libro. La fiera si tiene ogni anno ad ottobre e rappresenta un vortice d’incontri tra chi compra ( editors ) e chi  vende, presentando la lista dei titoli che offre in quella stagione e magari rilanciando qualche vecchio titolo dal catalogo di un autore di successo. L’informazione giusta arriva da un’infinità di canali: per gli autori italiani attraverso  la segnalazione di un amico o un altro scrittore oppure un articolo di giornale, per gli autori stranieri magari la presenza di un titolo nelle classifiche dei libri più venduti. In Italia la più grande manifestazione nel campo dell’editoria è il Salone Internazionale del libro che si svolge a Torino una volta all’anno e che attira visitatori da tutto il mondo. Sono proprio loro ad aver assunto il ruolo da protagonisti:lettori forti, motivati, che hanno animato migliaia di incontri e seminari. Per molti anni la collocazione  a Torino della Fiera è stata contestata ed è stato richiesto il trasferimento a  Milano, per avvicinarsi alla maggior parte delle case editrici, ma da qualche anno le tensioni sembrano essere cessate e si è ritrovato l’equilibrio tra la Fiera di Torino e le altre manifestazioni librarie a carattere specialistico come la Fiera del libro per ragazzi di Bologna. Di anno in anno è stato ampliato il panorama delle iniziative atte a promuovere la lettura : dal 2001 sono invitati gli scrittori di un Paese ospite, si organizzano convegni, laboratori per i ragazzi e i bambini, spettacoli teatrali e così via. Recentemente è stato istituito anche il Premio Salone Internazionale del Libro, un riconoscimento assegnato a una grande personalità del panorama letterario internazionale che dedica al pubblico piemontese cicli di lezioni e appuntamenti. La Fiera del libro di Torino ha registrato un successo costante e crescente, dovuto anche alla sua formula composita :mostra-mercato,  festival culturale, con aree dedicate esclusivamente ai giovani,e ovviamente ha avuto il supporto concorde delle istituzioni pubbliche, delle fondazioni , degli sponsor privati, degli editori e dei media, che hanno sempre garantito una copertura sicura. Il Salone ha dimostrato di aver saputo soddisfare le esigenze di un pubblico diversificato, organizzando incontri ravvicinati con gli autori e trattando argomenti alti e popolari, generalisti e di nicchia.  Il suo successo dimostra che le Fiere del libro costituiscono una preziosa occasione, da non sottovalutare, per discutere sugli sviluppi futuri di questo complesso settore.

 

Un pensiero su “Le fiere del libro

  1. Giusta la sua analisi e giuste le osservazioni riguardo l’appuntamento importante con il libro quale la fiera di Torino. Mi fa piacere, in questo senso, segnalare anche la presenza di un nuovo appuntamento per i lettori, le case editrici e i cultori del libro in genere, a cui ho preso parte lo scorso anno, ed è la Fiera dell’Editoria Meridionale e del Libro che quest’anno giunge alla sua seconda edizione e si terrà ad ottobre, sempre a Salerno. Credo sia fondamentale quindi, in questo preciso momento storico, mandare un messaggio forte quale, credo, voglia essere l’appuntamento di Salerno: la cultura può e deve rappresentare una valida alternativa di crescita, sociale, economica e soprattutto di sviluppo per tutto il territorio.

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