Scandalo…al sole?

 Rita Occidente Lupo

Scandalo al sole! Ma non per Ken e Silvia né tantomeno su Pine Island. In barba alla favolistica colonna sonora, che Max Steiner rese celebre negli anni ’60, al di là degli steccati hollywoodiani! Senza censura, stavolta, in nome della parità dei diritti che da tempo le associazioni LGBT portano avanti! Ma c’è ancora chi riesce a gridare allo scandalo? Il dramma sta proprio qui: la coppia “anta” biellese, tradotta dalle Forze dell’Ordine in Polizia per essersi appartata nella propria vettura, in tenere effusioni oltraggianti la morale pubblica. La giovane coppia di Alassio, in pieno giorno, su pubblica spiaggia, tra effusioni a luci rosse, nel cocktail ventenne biondo-bruno. Le due ragazze lesbiche hanno pensato di vivere alla luce del sole la propria sessualità: complice l’estate, la libertà degli abiti.  Offrendo spettacolo per più di un’ora, sotto gli occhi d’astanti d’ogni età. Perfino dei genitori di una delle due protagoniste, che al momento non ha ammesso d’aver identificato, nell’intreccio d’abbracci e contorsioni, la propria creatura. Il che, francamente sembra una bufala ma, sotto il sole…tutto può esser plausibile!  Ancora una volta, i minori ad osservare, tra un tuffo in acqua ed un castello di sabbia, quanto avviene sotto il sole! Senza nei moralistici, in cattedra il decoro pubblico, che ha tranciato le intimità biellesi! Facendo sì che la coppia eterosessuale, venisse imputata d’oltraggio al pudore, contrariamente a quanto avvenuto per le due ragazze lesbiche: nessun ammenda!Trionfo dei Pride, perseveranti nel chiosare diritti nello sfidare le piazze!  Pari opportunità che, nel nostro Paese, stanno sempre più acquisendo il colore dell’anormalità, privilegiando anche ciò ch’è contro natura. Ma qualcuno dovrà pur scrollarsi di dosso certe accuse, certi timori, quali quello d’esser stimato retrò. Ed avere il coraggio di dire la verità, quella che ormai non si comprende più dove sia finita. D’osare sì e di gridare che le cose, i fatti, non stanno dalla parte dell’anormalità: che nel Paese dei balocchi, è ammissibile e perdonabile di tutto, ma non liceizzabile il tutto! Che  i bimbi non nascono più sotto il cavolo né li porta la cicogna, fine d’una favola durata troppo a lungo, ma non posson essere così manipolati, da non poter più sapere le proprie radici. La fabbrica dei bebè, quella che s’affida a banche del seme, ad uteri in affitto, ad inseminazioni familiari, tutta da giocare in fieri: nell’evoluzione che il prodotto, infiocchettato e riuscito, con caratteristiche anatomiche e segni evidenti di familiarità genetica, vivrà col tempo…la famiglia, ancora un’istituzione per la società, che implora sicurezze, contro una politica sempre più minante l’equilibrio dei singoli. Sarà questo, infatti, il motivo, sotto il sole, dei costanti episodi di violenza, che imbarbariscono il nostro tempo, facendo inorridire perfino gli amanti dell’horror?! La carenza di punti di riferimento autorevoli, di chiarezza, di ciò ch’è bianco e di ciò ch’è nero, di ciò ch’è giusto e di ciò ch’è errato…ecco, c’è ancora ciò ch’è sbagliato da vivere e bisogna saperlo dichiarare apertamente, alla luce del sole, andando incontro alle conseguenze del caso, per salvare se stessi, la propria integrità, l’equilibrio dignitoso della condizione umana! Il che, francamente, non è poco!