Patacca 4

Angelo Cennamo

Nel Paese degli inciuci, delle raccomandazioni, e dei falsi pudori, troppe volte accade che la magistratura faccia fatica a distinguere i reati, quelli veri, da certi peccatucci, tipici di talune organizzazioni professionali ed imprenditoriali ( caste), ma anche del mondo della politica e del suo sottobosco ( lobby), espressione molto cara a Giuliano Ferrara, sempre in prima linea quando il bigottume nostrano si stupisce ed arrossisce di fronte alle umane debolezze. In questi giorni i media stanno dedicando una smodata attenzione ad una inchiesta giudiziaria molto roboante e stimolante per gli amanti del gossip, visti i nomi altisonanti dei suoi protagonisti. Ricordate la P2 e la P3? Bene, ora di P ce n’è una terza : la P4. Breve riassunto per gli smemorati. La P2, acronimo di propaganda 2, era una loggia massonica sviluppatasi negli anni ’70 intorno alla figura del venerato maestro Licio Gelli, per agevolare le carriere dei suoi iscritti ( numerosissimi ed appartenenti alle più disparate categorie professionali, dalla politica all’informazione) e per influire, condizionare, le decisioni dei vertici istituzionali in ragione di precise convenienze ed interessi. Nell’immaginario collettivo del belpaese il termine “pidduista”, ancora oggiAggiungi un appuntamento per oggi, sta ad indicare un massone sovversivo, un attentatore dello Stato. Ma chi lo usa con simile valenza dimentica che la magistratura, la P2, la assolse da ogni accusa ( quei pochi iscritti che rimasero impigliati nella rete dei giudici furono condannati, infatti, per reati diversi rispetto a quello di associazione segreta – legge Anselmi). La P3, invece, è molto più recente, risale allo scorso anno, ed è legata al nome di Flavio Carboni, noto faccendiere della prima Repubblica, finito in un’indagine ad ampio spettro e molto complicata, assieme ad altri due compagni di merende ( “i celebri 4 sfessati”), secondo i pm in grado di fare pressioni sui maggiori organi costituzionali. In verità, le potenzialità del gruppo si sono rivelate subito molto scarse. In una intercettazione telefonica pubblicata sui giornali, Pasquale Lombardi, uno dei protagonisti, dice all’amico Carboni : “Nuie nun cuntamm’ nu’ cazz’!”. La frase vale da sola la prova dell’estraneità ai fatti. Ad ogni modo, staremo a vedere gli sviluppi dell’inchiesta che, come spesso accade, dopo le prime fibrillazioni, è finita nel dimenticatoio. Con al P4, a cadere nel tritacarne della magistratura e dei mezzi di comunicazione è Luigi Bisignani, deus ex machina di molte vicende politico-finanziarie della prima e della seconda Repubblica, nonostante il suo nome risulti a molti del tutto sconosciuto. L’attenzione dei pm napoletani Curcio e Woodcock – quest’ultimo già assurto agli onori della cronaca per altre indagini svolte su personaggi famosi del mondo dello spettacolo, in quel di Potenza – è incentrata su presunte rivelazioni che Bisignani avrebbe fatto ad amici coinvolti in alcuni procedimenti penali. Con Bisignani risulta indagato anche un parlamentare del Pdl, Alfonso Papa, già sostituto procuratore a Napoli, alle dipendenze di quell’Agostino Cordova, che, come ricorderete, fu costretto al trasferimento per una brutta vicenda di incompatibilità ambientale sollevata dai suoi sottoposti. Da tutti, tranne dall’allora Pm Papa. L’impianto accusatorio di Woodcock è molto prolisso e sostanzioso, si va dall’imputazione per associazione segreta a quella per corruzione. Ma il Gip ( Giordano) lo ha, di fatto, demolito, lasciando aperta la sola possibilità del favoreggiamento. Ciò nonostante i giornaloni continuano a fantasticare su misteriose logge massoniche pubblicando pagine e pagine di intercettazioni : un tedioso cazzeggio spionistico dove anche la più banale delle dichiarazioni si trasforma in una rivelazione epocale. E così, politici, di destra e di sinistra, manager, avvocati ed imprenditori, inconsapevolmente, si sono trasformati in attori ed attrici di un reality infinito, all’interno del quale si va alla disperata ricerca di reati ( forse) inesistenti. Cui prodest?    

 

13 pensieri su “Patacca 4

  1. Sì, mi è parsa una notizia di scarso rilievo penale fin dall’inizio e dopo due giorni repubblica.it l’ha declassata, spedendola a metà pagina (adesso mi pare ci siano Tremonti e i corvi di Moody’s). Comunque, il problema è anche l’estate: d’estate i giornali da sempre non sanno cosa scrivere…

  2. Cennamo ti sbagli vedi che ci sono elementi rilevanti , io ci andrei un poco piano a definirli polveroni , non riesco a capire perchè voi del pdl quando si parla di gente perbene e della parola legalità storcete sempre un po il naso . Mi meraviglia che un vecchio missino un erede di Almirante possa difendere a spadatratta personaggi legate a logge o a centri di affari occulti solo perchè qualcuno di loro ha la tessera del PDL !!! mi auguro che i lsuo principe Ciriello la pensi diversamente !!!! ma ho i miei dubbi

  3. Non sono mai stato missino e non ho principi cui obbedire. Credo che l’inchiesta si sgonfierà presto. Quello che mi preoccupa è questo clima da caccia alle streghe, del tutto ingiustificato.

    Saluti – Angelo Cennamo

  4. Gentile Dottor Angelo Cennamo,
    Nel suo bellissimo articolo, seppure abbia citato con una certa fugacità l’avvento della P2, ha vivacizzato un avvenimento di grandissima importanza che ha riguardato la recente storia del nostro Paese.
    Non Le nascondo che , forse, sono uno dei pochissimi di Salerno ad avere una discreta corrispondenza con l’Illustre Conte Dott. Licio Gelli; un grande letterato , ed è stato candidato per due anni di seguito al premio Nobel per la Letteratura e la Poesia. Ha scritto moltissimi libri di splendide Poesie, di narrativa ed altro. Io stesso mi pregio di custodire diecine di Suoi libri, uno di essi è numerato fino a cento esemplari ed ha la copertina con la sua foto d’argento. Mi onoro di dire che , forse, sono l’unico salernitano ad averlo ricevuto . Si tratta di una storia bellissima che riguarda la rivoluzione spagnola . Egli e suo fratello erano ufficiali e combatterono per difendere la Spagna contro l’intrusione o eventuale egemonia di una dittatura straniera…
    Suo fratello perì in guerra , ma lui combatté fino all’intera liberazione della Spagna. Qualche anno fa Licio Gelli donò tutto il suo materiale letterario e storico all’ Archivio di Stato di Pistoia . Tra tantissimo materiale figurano anche tre miei numeri della mia mini antologia poetica di “Poeti e Pittori del terzo millennio” dove sono inserite anche poesie del Conte Licio Gelli.
    Stimo profondamente questo illustre personaggio perchè trovo il suo cuore profondamente soffuso di umiltà , di amore verso il prossimo e di grande intellettualità e ricco di sentimenti poetici e di intensa cultura letteraria.
    Cordialità Alfredo Varriale

  5. Caro Varriale,
    le sue parole sono davvero molto coraggiose, visto l’argomento trattato. Proprio per questo meritevoli di plauso. Per motivi anagrafici, ho dei ricordi sbiaditi di quella stagione. Ricordo però che tra quei massoni figuravano numerosi personaggi illustri ed insospettabili. Se non erro, finanche il generale Dalla Chiesa. Ho tanti difetti, ma non mi reputo un bigotto. Non ho mai additato quei massoni, una volta resi pubblici gli “elenchi”, come dei cospiratori ( del resto la Cassazione la P2 la assolse). Anzi, a volte penso, che, se fossi nato venti anni prima, probabilmente non mi sarebbe neppure dispiaciuto aderire ad una simile loggia. La P2 era una sorta di gallina dalle uova d’oro : i suoi iscritti erano destinati a brillanti carriere e la rete solidale che era stata costruita al suo interno poteva garantire protezioni più solide di qualunque altra organizzazione pubblica. Quello italiano, come dice il buon Luciano De Crescenzo, è un popolo d’amore : si autogoverna con l’amicizia, con i rapporti umani e professionali. In altri termini : chi trova un amico ( magari massone) trova un tesoro. In Italia questo detto è ancora più veritiero……..Bisignani docet. Vedrà, ora ci ammazzeranno….(scherzo).

    Saluti affettuosi – Angelo Cennamo

  6. @varriale:

    scusa, ma Gelli e il fratello hanno combattuto per lasciare la Spagna 40 anni al dittatore Francisco Franco? Durante quella guerra sono periti poeti molto più importanti di Gelli, non so, Garcia Lorca forse avrebbe preferito che i fratelli Gelli se ne stessro a casa loro!

  7. Quello che Lei afferma, caro Dr Angelo Cennamo è davvero molto apprezzabile e condiviso. Che vi siano stati tanti personaggi iscritti a tale Loggia non è affatto una novità.
    Lei parla dicoraggio. Ma di quale coraggio? Stomo il Dottor Conte Licio Gelli perchè lo ritengo un uomo eccezionalmente democratico e che ama profondamente la bella poesia e la cultura. Su questa specifica base si sviluppano le nostre conversazioni amichevoli epistolari. Tutto quì. Leggo molto volentire le sue poesie perchè le trovo eccezionalmente belle e piene di sentimento leale e di amore verso la sua amata Wanda che morì alcuni anni addietro e che ancora gli strugge il cuore e lo manifesto nei suoi bellissimi versi.
    Le ripeto, amo la poesia non può mancare quella del Conte Gelli perchè la sua verve è fantastica.
    Cordialità

  8. @cennamo:

    come la metti tu, praticamente, una volta assolta la P2, essa è stata declassata a club di amici brillanti. Eppure Gelli si esprimeva (successivamente) così:

    «Con la P2 avevamo l’Italia in mano. Con noi c’era l’Esercito, la Guardia di Finanza, la Polizia, tutte nettamente comandate da appartenenti alla Loggia.»

  9. E ti sembra poco? Dall’altra parte, invece, c’erano le Br.

    Angelo Cennamo

  10. Voglio dire che nella P2 c’erano tanti pezzi della società civile e dello Stato ( militari, politici, imprenditori, liberi professionisti, giornalisti). Contro questo Stato o Parastato si adoperavano le Br.

    Angelo Cennamo

  11. Credo anch’io, come Lei, caro Dr Angelo Cennamo. che la vera funzione della P2
    di Licio Gelli era quella di debbelare il comunismo e le brigate rosse di quei tempi.E credo che sia stato un buon servizio per lo Stato , evitando che il nostro paese si facesse assorbire dalla dittatura comunista dell’allora politica Russa .
    Cordialità

  12. @cennamo:

    scusa, Angelo, ma mi pare una considerazione un po’ stramba.

    Le BR sono state un gruppo di pazzi terroristi che ha operato principalmente negli anni Settanta: contro le BR si sono adoperati praticamente tutti, dalle forze di polizia, ai giornalisti, ai partiti politici di destra e di sinistra, come NORMALMENTE si dovrebbe fare (lo stesso è accaduto per il terrorismo di destra, altrettanto violento).

    Lo Stato si oppone alla violenza con lo Stato stesso, non aggregando personaggi in vista ad una Massoneria dal programma discutibile. La P2 NON era lo Stato, ma più probabilmente un modo di esercitare un potere in ogni ambito della società senza instaurare una dittatura: contro questo mio parere c’è una sentenza, che rispetto, limitandomi, appunto, ad esprimere un parere.

    Poi che credibilità può avere un personaggio CONDANNATO per il depistaggio in una delle stragi più incredibili che la storia del nostro paese possa ricordare (la strage di Bologna)? Come fa uno così a rappresentare lo Stato?

    Mi fanno anche da sempre un po’ sorridere tutte queste strutture “stay behind” create nel mondo con la scusa di difenderci da un eventuale attacco dell’URSS che non solo non è mai arrivato (come era ovvio), ma probabilmente è stato il pretesto per partiti e personaggi vari per farsi dare “una cosa di soldi” dagli USA (e del resto l’URSS sistematicante faceva finanziamenti dello stesso genere, il tutto nel quadro della Guerra Fredda, ecc.ecc.)…

    @alfredo varriale:

    Però, poi, guarda caso, l’Italia è sempre andata verso la dittatura di destra, prima con il Fascismo, poi con il golpe Borghese, di cui Gelli qualcosa dovrebbe sapere (domanda un po’, se lo senti)… Quella del Golpe Borghese non è eversione? Non risulta nulla del genere per le BR, che erano evidentemente dei criminali capaci di ammazzare un grande statista, ma a quanto pare incapaci di prendere *non molto democraticamente* il potere come altri…

    “Debellare il comunismo” in un quadro democratico come il nostro non significa niente: la gente andava a votare e votava comunista. Non vedo nessun problema (ma forse proprio perché non c’è nessun problema). A Salerno si votava il MSI tantissimo e nessuno ne ha fatto un dramma. Le BR di certo non avevano rappresentanti tra i deputati del PCI, né si sentivano rappresentati da loro. Inoltre, a dirla tutta, di fatto non contavano niente…

    Ma poi, sempre se lo senti, chiedi a Gelli come mai durante la guerra abbandonò i fascisti e si mise al servizio dei partigiani…

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