Salerno: Opposizione comunale su lavori in Piazza Cavour, Elisabetta Barone “Spese a carico di cittadini gabbati”

Salerno: Opposizione comunale su lavori in Piazza Cavour, Elisabetta Barone “Spese a carico di cittadini gabbati”

Ancora un giallo a tinte fosche, pieno di colpi di scena, con alcuni attori protagonisti che ne
hanno determinato la vicenda e una serie di comparse che per lo più hanno preso parte alla
storia in maniera inconsapevole, altre volte consapevolmente a supporto di una strategia
politica discutibile e devastante per la nostra città. Una storia che potrebbe essere il
soggetto di una soap opera se non avesse un finale tragico. Certamente, i cittadini
salernitani, dopo quindici anni di narrazioni fantastiche, non meritavano di dover pagare i
danni e le spese per un progetto che era stato presentato come non avente costi per la città
e i suoi abitanti. Un progetto che qualunque mente avveduta avrebbe dovuto prevedere
avere un impatto ambientale e un costo significativo per la città, considerato che si
prevedeva di costruire due piani sottostanti la piazza (in pieno mare quindi, perché
bisognava scavare ad occhio almeno 7 metri e l’acqua in piazza Cavour è sicuramente a
poco più di due metri sotto il manto stradale). Le recenti affermazioni del sindaco e della
giunta sembrano voler addossare l’intera responsabilità al concessionario, ma il decreto
ingiuntivo emesso dal Tribunale di Salerno impone all’esecutivo il pagamento di
un’ammenda di quasi 3 milioni e mezzo di euro. Non abbiamo accesso a tutti gli atti, pur
avendoli richiesti fin dal 9 febbraio. Pertanto, proverò a ricostruire questo giallo sulla base
degli atti disponibili sul sito del Comune e dei pochi che mi sono stati inviati dopo ben due
richieste protocollate. Una storia in cui i deliberati politici appaiono pochissime volte (in 13
anni due Consigli comunali e due Giunte) e gestita quindi quasi esclusivamente
dall’assessore al ramo, dal RUP e dagli Uffici tecnici.
Dagli atti, in parte rinvenibili sul sito del Comune, è possibile risalire ad un primo indizio
datato 25/7/2011. In quella data, il Consiglio comunale, appena insediato a seguito delle
elezioni del 15 e 16 maggio 2011 e che vedeva al suo interno 14 consiglieri a tutt’oggi
presenti in consiglio, tra cui l’allora assessore all’urbanistica, deliberava sulla ‘Realizzazione
in project financing di parcheggi e sistemazione dell’area di piazza Cavour’. Nella premessa
di quella delibera, si dice che “in data 16/6/2011, prot. n. 114769, è pervenuta allo staff del
sindaco una proposta, formulata da parte delle “Società Vittorio Forte Costruzioni Generali
Srl e Fenice Immobiliare Srl”, per la sistemazione e la realizzazione di parcheggi in Piazza
Cavour”. L’intervento proposto prevedeva “l’eliminazione del parcheggio a raso già esistente
in Piazza Cavour, la realizzazione di 220 parcheggi pubblici a rotazione e 90 box privati e 16
stalli pertinenziali interrati a fronte della concessione, da parte del Comune, del diritto di
superficie novantanovennale sulle aree interessate dalla realizzazione dei box e degli stalli
privati, a titolo di prezzo, e la gestione per anni 20 del parcheggio pubblico a rotazione”. Dal
deliberato si apprende che la sistemazione e realizzazione di parcheggi in Piazza Cavour
sarebbe stata attuata secondo “il progetto preliminare agli atti dell’ufficio del RUP, costituito
dagli elaborati di cui all’allegato elenco”. Peccato che gli allegati non siano stati pubblicati né
mi siano stati consegnati e rimane pertanto un alone di mistero intorno al progetto
S e m p l i c e S a l e r n o
deliberato dal Consiglio. Nient’affatto misteriosa è invece la concessione del diritto di
superficie novantanovennale delle aree interessate dalla realizzazione dei box e degli stalli
pertinenziali interrati, concessione che si trova reiterata in tutti gli atti (dalla delibera madre
del Consiglio comunale del 25/7/2011 al Disciplinare di gara del 12/4/2012 a tutti gli atti
successivi). Tale concessione appare quantomeno improvvida poiché l’area non era nella
piena disponibilità dell’Ente in quanto di proprietà di Ferrovie dello Stato che nel 2010 aveva
ceduto il diritto di superficie della Linea dismessa Salerno-Salerno porto per un importo di
400.000 euro interamente versato all’atto della sottoscrizione dell’atto di cessione per
trent’anni al Comune di Salerno, come abbiamo appreso dalla risposta del sottosegretario al
ministero delle infrastrutture e dei trasporti all’interrogazione presentata recentemente
dall’on. Franco Mari. Il giallo si infittisce poiché né nelle delibere di Consiglio né in quelle di
Giunta si fa riferimento al fatto che l’Ente aveva ricevuto il diritto di superficie da RFI per
trent’anni e viceversa lo si concedeva per novantanove anni. Inoltre in nessuna delle
premesse degli atti citati si fa riferimento ad interlocuzioni precedenti o successive con RFI
né sappiamo se RFI abbia preso parte alle diverse conferenze di servizio realizzate dai
diversi protagonisti di questa storia. Il mistero si infittisce, ma proviamo a capire cosa sia
accaduto dopo questo primo atto.
Procediamo a tentoni servendoci degli atti disponibili e chiedendoci perché alcuni atti ad
evidenza pubblica non siano rintracciabili sul sito del Comune (ad es. la determina 1694 del
12/4/2012, relativa al Bando per la Proposta di sistemazione e parcheggi Piazza Cavour
manca degli allegati e così pure la determina 3212 del 30/7/2012 relativa all’approvazione
dell’esito di gara ed aggiudica definitiva della Concessione di lavori pubblici avente ad
oggetto la progettazione definitiva ed esecutiva per la costruzione e la successiva gestione
dell’intervento di sistemazione e realizzazione parcheggi di P.zza Cavour alla RTI Andreozzi
costruzioni STL (Capogruppo) – Vittorio Forte Costruzioni generali SRL – Fenice Immobiliare
SRL e tutte le determine del 2012 relative all’affaire piazza Cavour). Dai pochi atti ricevuti, a
seguito di richieste inoltrate al dirigente del settore opere pubbliche, emerge che in data
7/9/2012 l’appalto relativo alla Concessione di lavori pubblici avente ad oggetto la
progettazione definitiva ed esecutiva, la costruzione e la successiva gestione dell’intervento
di sistemazione e realizzazione dei parcheggi di p.zza Cavour per un importo di
9.420.789,20 di euro, IVA esclusa, è affidato alla RTI Andreozzi- Forte-Fenice. A questo
punto ci saremmo aspettati di vedere aperto il cantiere e avviati i lavori, invece accade
qualcosa. Il giallo si infittisce e assistiamo a un primo colpo di scena.
In data 30/5/2014, prot. 2014, il dirigente del servizio appalti pubblica una determina che
revoca l’affidamento definitivo della concessione dei lavori pubblici aventi ad oggetto la
progettazione definitiva ed esecutiva, la costruzione e la successiva gestione dell’intervento
di realizzazione dei parcheggi in Piazza Cavour. Nella premessa di tale atto si legge che in
data 30/1/2012, l’Ente aveva ricevuto il parere favorevole della Soprintendenza in base al
quale aveva proceduto a indire la gara (il cui bando non è rinvenibile sul sito del Comune) al
cui esito con determina dirigenziale del 7/9/2012, aveva disposto l’affidamento definitivo
della concessione dei lavori per la progettazione, costruzione e successiva gestione dei
parcheggi di Piazza Cavour alla RTI Andreozzi Costruzione Srl Capogruppo, Vittorio Forte
costruzioni generali Srl Mandante; Fenice Immobiliare Srl Mandante. Sempre dalla premessa
di tale determina si apprende che in data 19/12/2012 la Soprintendenza, revocando il
precedente parere ne esprime uno nuovo contrario ai fini paesaggistici. E qui le cose si
complicano e nasce un primo contenzioso che vede le società aggiudicatarie fare ricorso al
TAR che però con sentenza n. 876/2014 lo respinge. Di conseguenza, con determina
dirigenziale a firma del RUP e del Dirigente del settore, l’Ente dispone la revoca della
concessione. La vicenda sembrava dirsi conclusa, ma con un nuovo colpo di scena in data
4/7/2014, prot. 2473, la determina dirigenziale n. 2014 del 30/5/2014 viene revocata
perché l’Avvocatura Comunale esaminando atti pervenuti successivamente (saremmo
curiosi di vedere questi atti) evidenziando elementi di contraddittorietà tra il parere della
Direzione Regionale per i Beni Ambientali e Paesaggistici del 23/10/2010 e quello espresso
dalla Soprintendenza B.A.A.P di Salerno del 18/10/2013 su cui era poggiata la sentenza del
TAR di Salerno, riteneva di dover revocare la determina dirigenziale 2014/2014. Da questo
momento il giallo si infittisce ulteriormente (e qualcuno forse avrà anche smesso di chiedersi
come va a finire!).
Intanto l’ATI Andreozzi-Forte-Fenice vede accolto il ricorso al Consiglio di Stato che con
sentenza n.1008/2015 ordina all’Amministrazione di rivalutare i propri atti. Di conseguenza
viene convocata una nuova conferenza dei servizi per invitare la Soprintendenza a rivedere il
proprio parere, la quale pressata dall’Amministrazione rende parere favorevole vincolandolo
ad alcune modifiche del progetto esecutivo che l’ATI accoglie perché “di portata economica
marginale” e pertanto non necessitante né di revisione del Piano economico finanziario, né
della concessione. All’esito di tutti questi colpi di scena, il giallo sembra concludersi con
l’affidamento della progettazione definitiva/esecutiva all’ATI Andreozzi-Forte-Fenice e
all’Elaborazione di uno schema di concessione prot. 113236 del 23/7/2015. Dopo tante
traversie sembra si sia giunti a un lieto fine. Eppure la storia non è ancora finita. Ad un anno
di distanza un nuovo colpo di scena. Con determina dirigenziale n.3947 del 9/8/2016 viene
emesso un provvedimento di decadenza dell’aggiudicazione in quanto all’esito delle
verifiche di rito propedeutiche alla sottoscrizione della convenzione erano stati rinvenuti
“carichi pendenti di natura tributaria a seguito dei controlli a cura dell’Agenzia delle Entrate”
e che tali “criticità in materia fiscale non sono state superate, né appaiono superabili”.
Ancora una volta però le società ricorrono al TAR che con sentenza n.2359/2016 accoglie il
ricorso chiedendo la revoca del provvedimento di decadenza. Pertanto, con determina
5352/2016 viene annullata la determina n. 3947 del 26/8/2016 e nell’anno successivo, il
20/12/2017 dopo 6 anni di silenzio parla di nuovo la politica e con una delibera di giunta
comunale n.417 in cui stranamente l’unico assente era proprio l’assessore all’urbanistica
(dal 2006 sempre lo stesso) viene nuovamente approvato il progetto di interesse pubblico
presentato dall’ATI Andreozzi-Forte-Fenice riassumendo lo schema di convenzione
presentato in sede di offerta con prot. 114769 del 16/6/2011, confermando la cessione del
diritto di superficie per 99 anni, la realizzazione di 236 stalli e la concessione della gestione
per 18 anni. Nessun riferimento a RFI.
Finalmente, dopo ben sette anni di alterne vicende, si giunge alla firma della Convenzione
tra L’Ente e l’ATI Andreozzi, Forte-Fenice. Nella Convenzione si legge che lo schema di
convenzione del 23/7/2015 non era conforme allo schema posto a suo tempo a base di
gara e pertanto viene modificato. Qui viene da domandarsi come mai ci sono voluti tre anni
per accorgersi che la convenzione del 2015 non era conforme allo schema posto a base di
gara, considerato che il RUP e l’assessore al ramo erano rimasti gli stessi? In ogni caso, in
data 26/6/2018 (siamo a 7 anni dalla presentazione della proposta progettuale) si
costituisce la Società di Progetto denominata Parking Cavour Salerno Srl ma, poco meno di
un anno dopo, la società mandataria Andreozzi viene sostituita dalla Vive Srl. Ci
aspetteremmo di trovarci ormai, finalmente, di fronte all’approvazione del progetto esecutivo
e, invece, come si legge nella determina 5030 del 7/11/2018 viene approvato il progetto
esecutivo del solo lotto “Opere a verde” così come verificato dalla società ASACERT Srl per
un importo di euro 10.614,00 (comprensivo di IVA). Trascorrono 2 anni dall’affidamento del
lotto “Opere a verde” e chiunque pur non essendo del settore si rende conto che non
servono 2 anni per spostare una palma e poche altre piante. E allora, cosa è successo?
Dopo circa 10 anni, la questione ritorna in Consiglio Comunale, assente l’assessore
all’urbanistica per deliberare una modifica alla convenzione n. rep. 26485/2018. Dalle
premesse della delibera si apprende che in data 31/12/2018 prot.231232 è stato
consegnato il progetto esecutivo dello stralcio denominato “Sottoservizi e servizi a rete” e in
data 3/6/2019 prot.105221 è stato consegnato il progetto esecutivo generale dell’opera.
Nella delibera finalizzata all’ampliamento della superficie da concedere, determinato da un
maggiore spessore delle opere di contenimento, si ribadisce la durata novantanovennale
della concessione su un’area di 1420mq destinata alla realizzazione di 90 box e 0 stalli
(dovevano essere 16) e non si dice nulla dei 200 parcheggi (che fine hanno fatto?).
Fin qui, tra alti e bassi sembrava di aver assistito alla tessitura della tela di Penelope, ma
mentre nell’Odissea, alla fine, Ulisse torna a casa e scaccia i Proci dalla sua casa, nella
nostra storia, si assiste a un finale molto più prosaico e per molti versi tragico.
In data 14/11/2023 perveniva all’ente diffida ad adempiere da parte della società
concessionaria (non sappiamo quale sia la richiesta di adempimento perché ad oggi,
nonostante 2 richieste protocollate con richiesta degli atti relativi a questa vicenda molto
poco è pervenuto alla sottoscritta). Ad un mese dalla diffida, il 18/12/2023, la società
concessionaria dichiarava (unilateralmente) la “risoluzione di diritto” della convenzione e in
data 24/1/2024 perveniva all’Ente il decreto ingiuntivo n.96 del Tribunale di Salerno con cui
si ingiunge di pagare alla Parking Cavour Salerno la somma di 3.308.061,88 euro, oltre gli
interessi richiesti, più le spese per circa 3.000 euro. Oltre al saldo salato, i cittadini
salernitani si ritrovano con una piazza interdetta da anni e attualmente devastata, su cui
insiste un cantiere privato, e la mancata realizzazione di un’opera che 13 anni fa era stata
presentata come la panacea alla fame di parcheggi nel centro della città e nel cuore della
movida. La domanda che nasce immediata è: com’è possibile che sia accaduto tutto
questo? Di chi sono le responsabilità?
Dopo 6 anni, ancora una volta, la patata bollente torna alla politica e con una delibera di
Giunta del 19/2/2024 si approva “la relazione del Settore Opere e lavori pubblici prot. n.
40760 del 12/2/2024 (di cui non abbiamo avuto copia non potendo pertanto comprendere
le ragioni delle decisioni assunte) e, per l’effetto, dichiarare risolta per grave inadempimento
del Concessionario Parking Cavour Salerno srl, in danno dello stesso, la convenzione
n.26485 del 10/1/2018 per la progettazione, costruzione e gestione dell’intervento di
sistemazione piazza e realizzazione parcheggi in piazza Cavour”.
Questo finale, che vede l’Amministrazione coinvolta in una battaglia legale dall’esito incerto,
è molto amaro per tutti i cittadini che hanno visto alternarsi annunci di fatasmagorici
cambiamenti ad annullamenti delle procedure, vittorie di Pirro e devastazione di una delle
parti più belle del lungomare salernitano (proprio quella attraversata dai numerosi turisti in
transito nella nostra città). Volendo esprimere un giudizio, da cittadina chiamata a dare voce
a una parte consistente di cittadini salernitani, mi viene innanzitutto da dire che la vicenda è
nata frettolosamente e improvvidamente, accompagnata dalla narrazione vincente della
possibilità di avere 220 posti auto a rotazione e 90 box privati e 16 stalli pertinenziali; si è
dovuta scontrare con una serie di eventi che hanno reso di fatto irrealizzabile il progetto, i cui
danni ora peseranno sulle tasche dei cittadini. In nessuno dei documenti pubblicati, né
quelli iniziali né quelli successivi si fa parola della necessità di acquisire da RFI l’intera area
per poterla conceder effettivamente al concessionario per 99 anni. Distrazione? Imperizia?
Considerato che la parte politica, l’assessore al ramo è rimasto lo stesso fino al 2021, e la
parte tecnica, il RUP è attualmente responsabile, che cosa non hanno saputo o voluto
vedere nelle alterne vicende di quella che potrebbe essere una soap opera se non fosse una
tragedia? Rimane un senso di profonda amarezza nello scoprire di essere stati presi in giro,
gabbati e ora costretti a pagare le spese di chi ha allegramente amministrato.
Elisabetta Barone
Capogruppo Semplice Salerno/Primavera Salernitana