Napoli: Israele/Territori palestinesi occupati, Amnesty International Italia, AOI, Un ponte per, Articolo 21, insieme con Marisa Laurito, per  “cessate il fuoco” 

Napoli: Israele/Territori palestinesi occupati, Amnesty International Italia, AOI, Un ponte per, Articolo 21, insieme con Marisa Laurito, per  “cessate il fuoco” 

A tre mesi dall’inizio del conflitto in Medio Oriente, il 13 gennaio 2024, Amnesty International Italia, AOI, Un ponte per Articolo21, con il patrocinio del Comune di Napoli, insieme con Marisa Laurito, testimonial dell’iniziativa, saranno in piazza del Municipio a Napoli, a partire dalle ore 11, per ribadire la richiesta di un immediato cessate il fuoco. Nel corso del presidio verrà allestita un’installazione di piccole lapidi bianche con i nomi dei minori uccisi, che simboleggerà il cimitero di bambini e bambine causato dai bombardamenti su Gaza e si racconteranno le storie delle persone che hanno perso la vita durante questo atroce conflitto, evidenziando l’immensità di ogni singola perdita.

L’escalation senza precedenti tra Israele e Hamas e altri gruppi armati palestinesi sta causando una devastazione senza precedenti e distruggendo un numero inaccettabile di vite umane.

Tra il 7 ottobre 2023 e il 2 gennaio, nella Striscia di Gaza occupata, sono morte oltre 21.978 persone, il 70% delle quali erano donne e minori. Nella Cisgiordania occupata, nello stesso periodo, sono stati uccisi 278 palestinesi, di cui 70 minori. Almeno 1200 persone – per lo più civili, inclusi 36 bambini – sono state uccise in Israele il 7 ottobre.

Nella Cisgiordania occupata, raid dell’esercito e coloni israeliani causano violenze continue, trasferimenti forzati, arresti di massa e uccisioni extragiudiziali. La libertà di movimento è gravemente limitata dai posti di controllo militari e ciò causa gravi ripercussioni sull’economia locale.

Dall’inizio del conflitto ad oggi, risultano uccisi quasi 80 giornalisti tra cui 9 giornaliste e numerosi membri dello staff delle Nazioni Unite nel pieno svolgimento del loro lavoro. In questo contesto, il lavoro dei giornalisti è fondamentale per narrare l’escalation di violenza in corso attraverso notizie verificate e testimonianze. Molti dei pochi giornalisti palestinesi che sono riusciti a sopravvivere ai bombardamenti, alla censura e alle repressioni di esercito e governo israeliano sono stati imprigionati. In tre mesi di guerra, inoltre, nessun giornalista straniero è stato autorizzato a entrare nella Striscia di Gaza attraverso Rafah, il che compromette chiaramente la capacità dei media di coprire il conflitto.

Gli attacchi diretti ai civili e gli attacchi indiscriminati contro obiettivi civili sono assolutamente vietati dal diritto internazionale umanitario e possono essere perseguiti come crimini di guerra. .

Il presidio sarà, inoltre, l’occasione per ribadire le richieste fatte al nostro governo, alle istituzioni e alla comunità internazionale, di intervenire nelle sedi appropriate affinché:

–          tutte le parti accettino un immediato cessate il fuoco;

–          Israele ponga fine all’assedio totale della Striscia di Gaza;

–          siano garantiti gli aiuti essenziali nella Striscia di Gaza da tutti i valichi, non solo da Rafah;

–          siano rese possibili con urgenza le evacuazioni di persone ferite o malate verso Egitto, Cisgiordania o Israele;

–          gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e di altri gruppi armati palestinesi e i Palestinesi detenuti arbitrariamente da Israele siano liberati senza condizioni.

È necessario agire subito per proteggere tutte le persone e fermare questa catastrofe.