Firenze: Popolo della Famiglia, lettera aperta a Sindaco Dario Nardella su pestaggio anziano in Santa Croce

Firenze: Popolo della Famiglia, lettera aperta a Sindaco Dario Nardella su pestaggio anziano in Santa Croce
Il Circolo fiorentino del Popolo della Famiglia rivolge in un’articolata lettera aperta al Sindaco Dario Nardella la sua riflessione sul pestaggio dell’anziano a Santa Croce per futili motivi, episodio collegato alla crisi educativa e quindi non risolvibile con l’approccio sicuro a base di incremento di telecamere e poliziotti.
 
Il referente per Firenze del Popolo della Famiglia, Pier Luigi Tossani, scrive dunque oggi al primo cittadino, citando il padre Ariel Levi di Gualdo, che narra di come riuscì fortunosamente a salvare un’anziano in circostanze analoghe:
“…Questo giovane fricchettone da happy-hour pontemilviano lanciatosi con ferocia verso un anziano e poi insultando in modo indicibile un prete corso in suo soccorso per sventare l’aggressione del poveretto, è il paradigma reale del prodotto di genitori che non sanno dire mai di “no”, che denunciano l’insegnante per avere osato rivolgere un rimprovero a loro figlio, se non si recano direttamente a scuola per picchiarlo! O che dinanzi a una bocciatura scolastica del tutto meritata, subissano il Tribunale Amministrativo Regionale di ricorsi. E quando i loro figli sono fermati dalle Forze dell’Ordine perché trovati alla guida ubriachi e drogati, se la prendono con le stesse intimando: «Prendetevela con i delinquenti, non con i nostri figli!». E giù querele a non finire contro poliziotti e carabinieri, accusati di rigore dai genitori di avere maltrattato i loro figli durante il fermo di polizia, pure se usciti dalle caserme e dalle questure senza neppure un graffio addosso, tanto terrore hanno gli addetti delle Forze dell’Ordine ad alzare loro soltanto un po’ la voce (…)
e citando poi la riflessione di suor Roberta Vinerba, in data dell’ormai lontano 16 febbraio 2014, dal sito web dell’agenzia informativa La Nuova Bussola Quotidiana ma anch’essa sempre attuale:
“(…) Saremmo, noi adulti, molto più credibili se finalmente dicessimo la verità: dei nostri figli non ci interessa niente, noi abbiamo ben altro da fare. Dobbiamo insegnare a masturbarsi ai bambini degli asili, perdere tempo a far credere che una teoria di pura matrice ideologica come il gender sia verbo scientifico intoccabile; siamo impegnati a chiedere il divorzio breve per uscire prima possibile dalle nostre responsabilità, gridiamo a gran voce il diritto all’aborto perché almeno lo scocciatore di turno possa essere soppresso quanto prima, velocemente e in maniera indolore con gli applausi di tutti.

Noi abbiamo cose più importanti da fare che perdere tempo ad educare i nostri figli attraverso quelle categorie noiose del bene e del male. Così la nostra vigliaccheria passa agli adolescenti, come una maledetta eredità che li trasforma in degenerati, cattivi”.

Tossani conclude:
Signor Sindaco, vediamo che il suggerimento che i quindici parroci di Rifredi le vollero rivolgere l’ottobre scorso circa l’inutilità dell’approccio del mantenimento dell’ordine a base di più telecamere e più poliziotti, in mancanza di educazione del popolo, seguita seguita a non essere raccolto, e quindi tocca nuovamente a noi l’onere di ricordarglielo.
Leggiamo però su La Nazione che anche alcuni rappresentanti dell’opposizione in Consiglio Comunale, Federico Bussolin per la Lega e Alessandro Draghi per Fratelli d’Italia, paiono focalizzare la loro critica alla Sua Amministrazione sul versante sicurezza, piuttosto che su quello dell’educazione del popolo. Che, come osserva suor Roberta, è una questione non tanto dei ragazzi, ma piuttosto degli adulti, anche in puntuale riferimento alle decisioni di coloro fra di essi che hanno responsabilità politiche, come sopra specificato. Quindi inviamo la presente missiva anche a Bussolin e Draghi, per opportuna conoscenza.  questo proposito ci ripromettiamo, prima della fine del Suo mandato, di riprendere il discorso sul progetto di Firenze “smart city”.
La lezione di Santa Croce è molto chiara. Lei ci deve dire se alla Sua Amministrazione sta bene che quando una persona anziana, che non ha il vigore fisico del padre Ariel, vede in strada qualcosa che non va, fa meglio ad abbassare lo sguardo e a tacere, per non essere massacrata di botte se dice qualcosa. Perché le telecamere arrivano sempre dopo il fatto, e non sono un deterrente sufficiente alla rabbia dei giovani verso gli adulti, e degli adulti verso i vecchi, quando i secondi hanno fallito nella loro missione educativa e non hanno trasmesso ai primi il vero senso della vita, perché a loro volta – dice suor Roberta – non ce l’avevano. Infine, emerge quindi una realtà politicamente molto scorretta: ilproblema non si risolve se non si intraprende un doloroso ma salutare percorso di conversione a Cristo, che è l’unico che può rivelare all’Uomo la verità sull’Uomo, e quindi dare senso pieno alla vita.  
Concludiamo quindi riproponendo il concetto che Le porgemmo lo scorso ottobre: per la nostra Firenze come altrove, ancora una volta la fallace illusione dell’efficacia del controllo sociale per risolvere il degrado umano rimbalza sui fatti, i quali ci riconducono in modo sempre più pressante alla dura realtà. Ciascuno di noi è quindi chiamato più che mai ad essere

presente nel suo ruolo nella società riconoscendo la Verità sull’Uomo, in modo da evitare che la nostra comunità imploda e sia spazzata via”.

presente nel suo ruolo nella società riconoscendo la Verità sull’Uomo, in modo da evitare che la nostra comunità imploda e sia spazzata via”.