Vaticano: caos d’ aperture. E i Comandamenti???

Vaticano: caos  d’ aperture. E i Comandamenti???

Rita Occidente Lupo

La Chiesa di Papa Francesco va sempre più al passo coi tempi…troppo, per poter rimandare ancora il polso della fede cristiana, vista come osservanza a Comandamenti e Vangelo. La recente apertura al ruolo di padrini omosessuali e omo affettivi nei Sacramenti, una vera e propria bomba per la sparuta comunità di cristiani, ancora in vita, sempre in maggiore contrazione. Sembra che la bisettrice del Dicastero per la Dottrina della Fede, con il La del Pontefice, dando il via libero a coppie omosessuali, che vivono insieme, abilitandole al ruolo di padrini e madrine, calpesti quello che per secoli la Chiesa ha frenato. “Non venga consentito qualora si verificasse pericolo di scandalo, di indebite legittimazioni o di un disorientamento in ambito educativo della comunità ecclesiale”. Se “conduce una vita conforme alla fede e all’incarico che assume, mentre diverso è il caso in cui la convivenza di due persone omo affettive consiste non in una semplice coabitazione, bensì in una stabile e dichiarata relazione more uxorio ben conosciuta dalla comunità”. Comunque affidato ai pastori il discernimento! Naturale il disorientamento…

In nome del sesto comandamento, dei peccati contro natura, dello scandalo che ha sempre tirato il freno pastorale, affinché anche nel caso di coppie divorziate, venissero accolti nella Chiesa i coniugi separati, ma non potendo accedere alla vita sacramentale se non a discrezione di casi e di sacerdoti. Ora invece, un’apertura che azzera quanto finora incarnato dai presbiteri. Forse che in tal modo rincarerà la presenza cristiana nelle chiese, ormai sempre più deserte? Forse che il Cristianesimo rivaluterà la dimensione post sinodale, ampliando ogni orizzonte, senza più alcun deterrente a quella via stretta di salvezza, così rimarcata nei Vangeli, per giungere alla salvezza? In nome dell’amore infinito di Dio Padre, la liceità ad ogni condotta anche contro i Comandamenti! La pratica omosessuale finora è stata arginata dal poter consentire un accesso sacramentale. Addirittura veniva, perché ora non si sa più anche come i pastori si muoveranno a riguardo, vietato a conviventi etero di ricoprire il ruolo di padrini e madrine.

Come e chi abilitato a discernere che tipo di convivenza vivono coppie omo o etero? Senza dubbio il sacramento battesimale dev’essere conferito a tutti, senza discrimine, ma il Dicastero dovrebbe far comprendere al mondo cattolico cristiano, non solo integralista tridentino, dove e come muoversi in nome del cambiamento dei tempi. Papa Wojtyla, che non cessa d’essere un autorevole riferimento anche per i giovani, era chiaro, lapidario nel parlare al mondo intero, non temendo d’andare controcorrente anche trattando della procreazione responsabile e della liceità del controllo delle nascite con i metodi naturali. Non solo “Amore e Responsabilità” pietra miliare del suo Papato! Ed i giovani, quelli che avrebbero dovuto storcere il muso dinanzi al suo dictat  ad “atti sessuali fuori dal matrimonio”, non leciti per il cammino cristiano, hanno vegliato sotto le finestre vaticane fino agli ultimi battiti della sua vita terrena, pregando e piangendo. Vedendolo un faro per la loro crescita educativa, sentendolo un amico al passo coi tempi, non solo nelle Giornate della Gioventù.

Ora Papa Francesco, che è salito al soglio di Pietro con la sua esperienza gesuita, il che faceva pensare ad un rigore, mostra sempre più il tratto della misericordia divina, dell’accoglienza del Padre, ma non quello di un Padre che non ha risparmiato la croce a suo Figlio Gesù Cristo. Che calcando la terra della Palestina invitava a seguirLo senza imposizioni, prospettando cosa avrebbe comportato andarGli dietro. Oggi, invece, alla luce del nuovo Magistero, la massificazione dell’andare, la liceità dell’agire, senza più ricordare che per seguire ogni strada occorre attrezzarsi e scegliere se accettare o meno ciò che comporta. Anche il sacrificio, la rinuncia! Ma oggi da quale pulpito viene più ricordato che “Chi segue me non vivrà nelle tenebre?”