Il Codacons, dopo la pubblicazione da parte di Matteo Salvini di un post dedicato alla figlia in cui il volto è mostrato e chiaramente riconoscibile, ricorda i pericoli abnormi e la grave violazione della privacy che derivano, senza che molti genitori ne siano a conoscenza, dal cosiddetto “sharenting”, e chiede proprio a Salvini di farsi portavoce nel Governo della necessità di applicare le norme già esistenti a tutela dei minori, della loro privacy e della loro immagine.
Lo “sharenting” è infatti un fenomeno estremamente pericoloso, perché c’è il forte rischio che le foto dei minori – pubblicate senza alcun controllo sul web nonostante i bambini non possano esprimere il proprio consenso – finiscano nelle reti dei pedofili o siano utilizzate per fini illeciti. Un pericolo direttamente proporzionale al numero di follower: una ricerca ha dimostrato infatti che oltre il 50% delle foto che circolano sui siti pedopornografici sono state originariamente pubblicate proprio dai genitori sui loro social network. Non a caso il Garante della privacy ha di recente ribadito la necessità di proteggere, con un alto livello di tutela e garanzia, l’immagine del minore, in quanto “dato personale” particolarmente delicato, e nelle sue raccomandazioni sul tema consiglia di rendere irriconoscibile il volto del minore stesso.
L’Associazione ricorda inoltre che la pubblicazione di foto di minori, oltre a rappresentare un evidente rischio, viola anche le disposizioni vigenti in tema di privacy, tese a tutelare con particolare attenzione i bambini. La Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia (art. 19), così come la Convenzione europea sull’esercizio dei diritti del minore del 1996 e la Carta di Nizza del 2000 (art. 24), tutelano infatti la privacy e l’immagine dei minori: norme che vengono costantemente violate sotto al naso del Garante dell’Infanzia che, seppur sollecitato attraverso esposti e segnalazioni, non è mai intervenuto per sanzionare i comportamenti scorretti.
“Salvini, come ogni padre d’Italia, ha il legittimo desiderio di condividere la gioia per la crescita di una figlia, ma come molti genitori non conosce i pericoli che ne derivano”, dichiara il presidente Carlo Rienzi. “A lui chiediamo, visto il suo ruolo nella vita politica italiana, di approfondire il tema e i rischi insiti in questa pericolosa abitudine, facendosi ambasciatore della necessità di applicare le norme in maniera più rigorosa per tutelare la privacy e l’immagine dei minori”, conclude.