Ricordi: famiglie e rivalità

Ricordi: famiglie e rivalità
Giulio Caso
Una storia difficile a raccontarsi
C’erano una volta (anni 30) due famiglie con i terreni confinanti.
Per motivi di passaggio pedonale, ius e cose simili iniziarono a litigare. Per anni fecero entrambe una vita d’inferno fra sgarbi e cattivi dispetti.
Una sera sparì un bambino di una delle due famiglie. Lo cercarono invano tutta la notte. Al mattino trovarono il suo corpicino giù nel pozzo.
Quella famiglia si chiuse nel suo immenso dolore e non si curò d’altro.
Passarono circa 30 anni, la moglie dell’altra famiglia, che stava sul letto di morte chiese insistentemente di vedere la vicina.
Quella andò, le lasciarono sole.
La signora morente, tra le lacrime, confessò che aveva visto il bimbo cadere nel pozzo, ma aveva tanto odio in corpo che aveva pensato: ” Così soffriranno pure loro (megliera)”.
E non aveva avvertito né era corsa a salvarlo.
L’anziana mamma del bimbo rispose calma, come si addice ad una morente: “Io potrei anche perdonarti, ma lassù ci sarà Qualcuno a cui dovrai rendere conto”.
Andò via col volto asciutto.