La Voce e la Vita della Chiesa: San Filippo Smaldone

La Voce e la Vita della Chiesa: San Filippo Smaldone

Diac Francesco Giglio

Visitando le Case delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori, si capisce immediatamente il carisma di queste infaticabili operaie nella “vigna del Signore”. La loro missione, secondo la volontà del fondatore, è quella di essere le mamme dei tanti piccoli e giovani Sordomuti per far sì che in loro nasca la consapevolezza che, anche se impossibilitati a parlare e sentire, sono figli prediletti e amati dal Padre celeste. Nelle loro case tutti, grandi e piccoli, trovano un luogo accogliente e ritrovano il gusto e la gioia di vivere. Grazie alle Suore, alla equipe di psicologi e assistenti sociali e ai tanti volontari, trovano accoglienza quanti in futuro da grandi, nella società diventeranno protagonisti e non spettatori passivi.  Tutta questa opera nasce nella mente e nel cuore di Filippo Smaldone che ebbe i suoi natali a Napoli, in una famiglia agiata, nel quartiere Borgo Loreto il 27 luglio del 1848. Nel 1862 dopo la prima Comunione e la Cresima, nel suo animo si fece strada la vocazione sacerdotale. Durante il percorso di formazione dal 1863 al 1868, sulla scia di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori si dedicò, con scarso profitto, agli studi di teologia e filosofia, senza però tralasciare la catechesi e le opere di carità ai bisognosi della sua città ed in particolare l’assistenza ai Sordomuti, che in quel periodo storico erano definiti dalla Chiesa infedeli e pagani. Il clero napoletano non apprezzò molto la sua carente formazione culturale costringendolo a trasferirsi nella diocesi di Rossano Calabro dove, nel 1871 fu ordinato sacerdote. Nel 1876 rientra a Napoli ed, essendosi arricchito  di una profonda conoscenza ed esperienza delle problematiche dei Sordomuti, inizia la sua collaborazione con don Lorenzo Apicella, direttore della Pia Casa per Sordomuti Santa Maria ai Monti di Napoli, che lo incarica di organizzare l’assistenza ai Sordomuti nel napoletano, a SalernoSorrentoIschia ed Amalfi. Nel 1880 fu inviato a Milano al Congresso Internazionale dei Maestri per Sordomuti, in qualità di esperto, e nel 1882 fu nominato Direttore Spirituale dell’Istituto per non udenti di Molfetta. Nell’anno 1884 il colera a Napoli fece migliaia di vittime e contagiò moltissime persone, tra cui anche don Filippo. La  devozione alla Madonna di Pompei  contribuì alla sua guarigione. Ripresosi dal colera si dedicò alla Regola della nascente Congregazione della Suore Salesiane dei Sacri Cuori. Nella primavera del 1885, in compagnia di don Luigi Apicella si reca a Lecce dove fonda il primo Istituto per Sordomuti. Il 27 gennaio 1895 Mons. Salvatore Luigi Zola approva le Regole e nel 1889 Apicella cede la Casa di Lecce a Filippo che ne divenne direttore. A seguire aprì altre case a Bari e Roma. La sua opera oltre ai Sordomuti si estese anche all’infanzia abbandonata, alle bambine cieche e ai più bisognosi. S. Filippo Smaldone può essere assimilato all’opera di S. Luigi Orione, fondatore della Piccola opera della Divina Provvidenza e S. Luigi Guanella, fondatore delle Congregazioni dei Servi della Carità e delle Figlie di Santa Maria della Divina provvidenza. Ammalatosi di diabete, concluse la sua vita terrena il 4 giugno 1923 a Lecce dove aveva soggiornato per un lungo periodo della sua vita. Il 5 ottobre 2006 Papa Benedetto XVI lo proclama santo.

La Sede del primo Istituto per Sordomuti di Salerno funziona dal 1907. All’incirca nel 1930 l’Istituto si è trasferito nell’attuale stabile, in Via Pio XI, 118. Nel corso degli anni gli ampliamenti e le ristrutturazioni sono stati tali da rendere l’Istituto funzionale e rispondente ai bisogni degli utenti e ai moderni orientamenti didattici e tecnologici. Ancora oggi la finalità dell’opera continua ad essere quella di “Evangelizzare i sordi provenienti da tutta l’Italia attraverso la riabilitazione, l’istruzione, l’educazione e l’integrazione con gli udenti”. La seconda Sede di Salerno è attiva dal 24 febbraio 1970 ed è ubicata in Via Vito Lembo 1, per accogliere il sempre maggiore numero di Sordomuti. Nel 1974 i locali dell’Istituto furono ristrutturati per consentire la frequenza della Scuola Media agli alunni. Nel 1991 autorizzati e riconosciuti dalla Regione Campania iniziarono i Corsi di Formazione Professionali finalizzati “alla loro crescita professionale e l’integrazione con gli udenti, necessari all’inserimento nel mondo lavorativo”. Le Suore Salesiane dei Sacri Cuori sull’esempio del loro fondatore si sono consacrate al servizio di Dio e del prossimo. Il loro impegno e la loro abnegazione, la dedizione ai Sordomuti e la canonizzazione di S. Filippo Smaldone sono un premio e uno stimolo a continuare l’opera iniziata 137 anni fa.  Per i sordomuti di tutto il mondo, è un atto di incoraggiamento e la consapevolezza che per loro lo Spirito Santo ha suscitato nella Chiesa una illuminata guida e un insigne benefattore come S. Filippo. La presenza e l’azione dei santi nel corso dei secoli è per tutti noi uno stimolo a sviluppare ed intensificare la comunione ecclesiale e l’impegno di carità e di servizio a favore di quanti necessitano della nostra fraterna vicinanza.