La Voce e la Vita della Chiesa: ”Santa Maria Madre di Dio“

La Voce e la Vita della Chiesa: ”Santa Maria Madre di Dio“

Diac. Francesco Giglio

Il 1° gennaio la Chiesa celebra la solennità di Santa Maria Madre di Dio nell’ottava del Natale, mentre nel rito ambrosiano cade la VI domenica di Avvento. La ricorrenza liturgica è strettamente connessa con il titolo mariano in greco di Theotòkos e in latino Deipara o Dei genetrix, che letteralmente significa “ colei che genera Dio” che in italiano si è codificato con “Madre di Dio”. Questo titolo è stato solennemente attribuito a Maria dal Concilio di Efeso (431 d.C.) come conseguenza della proclamazione del dogma cristologico da parte del Concilio stesso. Secondo il Concilio, infatti, Gesù Cristo, pur essendo contemporaneamente Dio e uomo, come già aveva affermato in precedenza il Concilio di Nicea, è un’unica persona: “le due nature, divina e umana, sono inseparabili e perciò Maria può essere legittimamente chiamata “Madre di Dio”. La dottrina cristologica del patriarca Nestorio fu rifiutata dal concilio di Efeso perché separava troppo la natura umana di Cristo da quella divina, rischiando, in definitiva, di pensare a Gesù Cristo semplicemente come un uomo “ispirato”, “inabitato” dal Verbo di Dio. Il titolo di Theotòkos fu quindi confermato dal Concilio in opposizione a Nestorio, che gli preferiva il titolo di Christotokos, sottolineando che Maria avrebbe potuto generare soltanto la natura umana del Cristo”. Nella stessa data viene celebrata anche la Giornata Mondiale della Pace. Per l‘occasione  può essere celebrata la Messa per la Pace purché, ciò avvenga a determinate condizioni e mai in sostituzione della Messa del giorno. Con il motu proprio Abhinc duos annos del 23 ottobre 1913, papa Pio X ordinò che non si dovesse più assegnare una festa perennemente ad una domenica. Tra le feste abolite venne inclusa anche quella della maternità di Maria. Nel 1931 papa Pio XI, in occasione del 1500º anniversario del Concilio di Efeso, che proclamò Maria Madre di Dio, inserì la festa nel calendario romano generale, da celebrare l’11 ottobre, vicino alla data (la seconda domenica del mese) in cui si celebrava prima la maternità di Maria. L’11 ottobre 1962, proprio in occasione di tale festa 31 anni dopo la decisione di Pio XI, Giovanni XXIII diede avvio al Concilio Vaticano II, menzionando esplicitamente il legame ideale fra la festa e il concilio del 431. Nella riforma liturgica del rito romano nel 1969 la celebrazione di Maria Madre di Dio fu trasferita al 1º gennaio come solennità. Nell’esortazione apostolica Marialis cultus del 2 febbraio 1974, papa Paolo VI spiegò: “Nel ricomposto ordinamento del periodo natalizio Ci sembra che la comune attenzione debba essere rivolta alla ripristinata solennità di Maria Ss. Madre di Dio; essa, collocata secondo l’antico suggerimento della Liturgia dell’Urbe al primo giorno di gennaio, è destinata a celebrare la parte avuta da Maria in questo mistero di salvezza e ad esaltare la singolare dignità che ne deriva per la Madre santa per mezzo della quale abbiamo ricevuto l’Autore della vita. Nell’Ave Maria, la più tipica preghiera mariana del cristianesimo occidentale, Maria è invocata col titolo di” Madre di Dio”. Nell’orazione dopo la Comunione, secondo il suggerimento esplicito di Paolo VI, Maria viene chiamata “madre del Cristo e madre della Chiesa“: la pietà dei fedeli è orientata verso l’allargamento della maternità di Maria alla Chiesa e all’umanità tutta. Questa solennità, < collocata secondo l’antico suggerimento della Liturgia dell’Urbe al primo giorno di gennaio, è destinata a celebrare la parte avuta da Maria nel mistero della salvezza e a esaltare la singolare dignità che ne deriva per la Madre santa per mezzo della quale abbiamo ricevuto l’Autore della vita; ed è, altresì, un’occasione propizia per rinnovare l’adorazione al neonato “Principe della Pace”, per riascoltare il lieto annuncio evangelico(cfr. Lc 2,14), per implorare da Dio, mediatrice la Regina della Pace, il dono supremo della Pace. Per questo, nella felice coincidenza dell’Ottava di Natale con il giorno augurale del primo gennaio, abbiamo istituito la Giornata Mondiale della Pace, che raccoglie crescenti adesioni e matura già nel cuore di molti uomini i frutti di Pace (dall’Esortazione Apostolica Marialis Cultus di Paolo VI datata  2 febbraio 1974)>. Eleviamo a Dio il nostro grazie per i doni ricevuti e la nostra preghiera per la pace nel mondo, facendo nostra  l’orazione  della colletta della solennità che recita: “O Dio, che nella verginità feconda di Maria hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna, fa’ che sperimentiamo la sua intercessione, poiché per mezzo di lei abbiamo ricevuto l’autore della vita, Gesù Cristo tuo Figlio“.