Morto Papa Ratzinger, il teologo anche del Terzo Segreto di Fatima

Morto Papa Ratzinger, il teologo anche del Terzo Segreto di Fatima

Rita Occidente Lupo

Fine teologo Joseph Ratzinger, Papa dal 19 aprile 2005 col nome di Benedetto XVI. Presente ai conclavi che nel ’78  elessero Papa Luciani e Papa Wojtyla, nel 1981 Giovanni Paolo II lo nominò Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Presidente della commissione per la preparazione del Catechismo della Chiesa cattolica, vice decano e poi decano dei cardinali, l’11 febbraio 2013 lasciò il Pontificato. Prima di lui decisione analoga di Gregorio XII il 4 luglio 1415, e prima ancora di Celestino V il 13 dicembre 1294. Un Pontefice non capito abbastanza sia per il suo impegno nella Chiesa, che nell’evangelizzazione. A lui si deve anche la diffusione pubblica del Terzo segreto di Fatima, scritto da suor Lucia il 3 gennaio 1944, reso pubblico e divulgato nel giugno 2000 per volere di Giovanni Paolo II che, all’intercessione della Madonna di Fatima legò la sua sopravvivenza dopo l’attentato subito in piazza San Pietro il 13 maggio 1981 ad opera di Alì Agca. Piuttosto schivo, amante della meditazione e della preghiera, più che delle celebrazioni sfarzose, Ratzinger fu molto vicino a San Giovanni Paolo II. Tanto si disse sul mistero che avvolgeva il Terzo Segreto, la cui spiegazione curata proprio da Ratzinger risultò piuttosto vaga rispetto a preveggenze apocalittiche immaginate, ma recentemente Ratzinger ha rassicurato:  «La pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima è completa».
In questa terza parte si legge: «Per ordine espresso di Nostra Signora questa busta può essere aperta nel 1960…» . Giovanni XXIII e i suoi successori non ritennero opportuna la rivelazione del contenuto fino a papa Wojtyla.

L’allora Cardinale Ratzinger, che aveva mostrato di conoscere il segreto, insieme al Papa e a suor Lucia, dichiarò che non c’era nulla di preoccupante nel segreto.

Poi la pubblicazione del testo: «…E vedemmo (“qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti”), in una luce immensa che è Dio, un vescovo vestito di bianco (“abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”), altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi, come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce, venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce…».  La parola chiave del “Segreto”, il triplice grido: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!…

Dunque per il Pontefice emerito, un invito ad invertire la rotta dell’esistenza, accostandosi a Cristo, tramite la Vergine Maria, alla Quale Papa Wojtyla spiccatamente legato. Ora senz’altro, nella gioia dei Cieli, Papa Ratzinger potrà godere di quella Pace Salvifica tanto amata e perseguita in Terra.