La Voce e la Vita della Chiesa: "Giornata Mondiale contro violenza sulle donne"

Diacono Francesco Giglio
La Giornata del 25 novembre è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999 per sensibilizzare i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla piaga della violenza contro le donne.
Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930 -1961, il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
Il cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ebbe a dire: “Chi maltratta una donna rinnega e sconfessa le proprie radici perché la donna è fonte e sorgente della maternità. E’ una specie di sacrilegio massacrare una donna. La violenza contro le donne sta diventando sempre più un’emergenza anche a livello nazionale che va combattuta a vari livelli”.
Papa Francesco nell’Amoris Laetitia dice: “La vergognosa violenza che a volte si usa nei confronti delle donne, i maltrattamenti familiari e varie forme di schiavitù non costituiscono una dimostrazione di forza mascolina, bensì un codardo degrado. La violenza verbale, fisica e sessuale che si esercita contro le donne contraddice la natura stessa dell’unione coniugale”. A ogni donna che ha subito violenza dedichiamo le belle parole di papa Francesco rivolte ad una donna sfigurata con l’acido dal marito: “Le chiedo scusa e prego per lei affinché il coraggio che le ha ridonato singolare bellezza diventi uno schiaffo all’indifferenza”.